Teatro russo classico e romantico fra Sette e Ottocento – Классический и романтический русский театр между восемнадцатым и девятнадцатым веками
Aleksandr Petrovič Sumarokov (Александр Петрович Сумароков)
Nasce durante la guerra Russo-svedese. Rappresentante del neoclassicismo in Russia, scrisse liriche d’amore, elegie, romanze, nonché odi, favole ed epigrammi.
Termina gli studi nel 1740 e fa il suo ingresso nelle alte sfere amministrative, prima sotto la Zarina Anna Ivanovna Romanovna , poi nel breve periodo di Ivan VI e infine per più di un decennio al servizio di Elisaveta Petrovna.
Per quanto concerne i suoi ideali politici Sumarokov è alquanto contraddittorio, in quanto a livello teorico elabora l’idea di una società equa e solidale, mentre a livello pratico giustifica il divario ed il privilegio della nobiltà.
Sumarokov nella sua carriera da scrittore non trascurò alcun stile poetico. Un posto importante occupano le sue tragedie, in quanto codificatore del genere:
– Chorev (1737)
– Amleto (1748)
– Sinav e Truvor (1750)
– Aristona (1750)
– Semira (1751)
– Jaropolk e Demiza (1758)
– Vyseslav (1768)
– Demetrio l’usurpatore (1771)
– Mstislav (1774)
Tutte improntate al più rigido classicismo , sono scritte in esapodia giambica a rima baciata attenendosi ai tre stili di Michail Vasil’evič Lomonosov. Inoltre hanno tutte un numero ridotto di personaggi, ma fatto da non sottovalutare , che ogni figura rappresentata da Sumarokov è portatrice di un’idea salda o un principio morale. Il raggiungimento del bene attraverso la morale a livello privato e la politica a livello pubblico è fondamentale in Sumarokov.
Nell’estetica delle sue opere elabora le norme del classicismo: il dominio della ragione, il concetto di bene sociale e privato e le passioni come generatrici di caos.
Le sue nove tragedie, su temi della storia e della leggenda russa, sono composte secondo i modelli francesi di Racine e Corneille.
In genere, nelle sue opere, prevale il sovrano malvagio che ostacola la felicità di una coppia di innamorati trasformando il suo legittimo potere in pura tirannia. Pertanto non è affatto casuale che i suoi personaggi spesso sono tratti dalla storia russa , evidentemente a sottolineare la situazione oppressiva comportata dallo Zar.
Le sue opere ebbero grande successo, tanto da far nascere il primo teatro a San Pietroburgo di cui ovviamente Sumarokov ne fu il direttore nel 1756.
Nel 1743 la sua notorietà era cresciuta parecchio , tanto da potergli consentire di sfidare Lomonosov e Trediakovskij in una gara dove i tre poeti dovevano pubblicare la propria traduzione del Salmo 143 dove i lettori sceglievano il migliore.
Nota era la sua divergenza di idee con il maestro Lomonosov : egli prediligeva la stilistica e la forma del linguaggio al contrario di Sumarokov che preferiva la trasmissione ,appunto, del linguaggio. Infatti ricercava una lingua priva di ambiguità, semplice, piana e soprattutto unitaria e capace di esprimere qualunque cosa. nei suoi brani è palese il diretto appello al sovrano per la richiesta dei diritti dei Dvorjanin medi (nobiltà media della società russa che includeva i proprietari terrieri della faccenda delle Pomest’e). Ovvero sollecitava la libertà negli affari di questi ultimi , la tutela dei loro averi, e più attenzione e giustizia nell’apparato burocratico.
A dimostrazione di ciò, ecco che Sumarokov volge a Caterina II , eletta Zarina da qualche mese, una lista di desiderata in forma apologica:
Ora le leggi si son fatte salde
i predatori hanno ripreso a tremare
sparita ogni forma di estorsione;
splende la giustizia della porpora;
fa paura la colpa, non il giudizio:
l’innocente sotto il giudizio non trema.
All’inizio del 1763 Caterina II organizza un grandioso spettacolo teatralizzato come primo evento della sua politica culturale. L’opera è affidata al team di Sumarokov , il quale mostrò in un primo momento i vizi che la nuova corte della Zarina avrebbe soppresso (ovvero l’ubriachezza, la speculazione, la pessima burocrazia ecc..) e in un secondo momento spiegava il trionfo e l’elogio alla nuova corte introducendo la sua opera “Coro al mondo rovesciato”.
Essa raccontava di un mondo dove non vi era la corruzione o la falsità, di una corte estranea all’ipocrisia, di burocrati estranei alle ruberie, di un commercio trasparente , di una servitù della gleba esercitata con moderazione, di libertà di pensiero e di religione e di una società istruita dove tutti i figli dei nobili andavano regolarmente a scuola.
Le speranze di Sumarokov vengono subito soppresse da Caterina II con la censura della sua opera poiché portatrice di ideali rivoluzionari.
Delle dodici commedie di Sumarokov vanno ricordate Il tutore, del 1768 e Il litigio inutile del 1769.
Denis Ivanovič Fonvizin
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Denis Ivanovič Fonvizin |
Aleksandr Sergeevič Puškin
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Aleksandr Sergeevič Puškin |
Il titolo completo è Драматическая повесть, Комедия o настоящей беде Московскому государству, o царе Борисе и о Гришке Отрепьеве, Racconto drammatico, Commedia sulla disgrazia dello Stato Moscovita, sullo Zar Boris e su Griška Otrep´ev, scritto nel 1825, pubblicato integralmente nel 1831, ma approvato per una rappresentazione sui palcoscenici non prima del 1866 e rappresentato, largamente censurato, nel 1870 e riapparso, ampiamente ammorbidito e ritoccato da Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov il 22 dicembre 1896 a San Pietroburgo.
Se la struttura formale del dramma teatrale ricalca la fisionomia e la forma delle tragedie shakespeariane, invece il soggetto dell’opera deriva dalla Storia dello Stato russo scritta da Karamzin, mentre per i contenuti l’autore si è ispirato alla vecchie Cronache russe per i costumi e la lingua parlata dell’epoca descritta.
Il soggetto riguarda Boris Godunov che regnò come Zar dal 1598 al 1605 nel periodo definito “epoca dei torbidi”, regno contestato dalla ipotesi di un’usurpazione del potere da parte di Godunov ai danni del vero erede al trono. Questo pretesto innesca la campagna polacca contro la Russia, che si conclude con l’ascesa della dinastia dei Romanov. Lo scrittore aggiunse all’intreccio principale la storia d’amore del falso Dimitri e della polacca Marina. Il dramma consiste di 25 scene composte nello stile del Blank verse e porta in scena 63 personaggi. Di indubbio significato sia il tono spirituale-morale che governa le gesta sia la voce e l’anima del popolo, elementi di derivazione romantica.
Neppure negli anni seguenti il Boris Godunov ricevette una prima rappresentazione nella sua forma originale. Modest Musorgskij basò la sua famosa opera dal dramma rielaborando la struttura narrativa in base alle esigenze melodrammatiche, e durante gli anni trenta Vsevolod Meyerhold tentò di dirigerne una rappresentazione teatrale con musiche composte da Sergei Prokofiev ma abbandonò presto la produzione a causa di pressioni politiche, e tale soggetto rimase abbandonato per lungo tempo.
La prima rappresentazione mondiale del dramma originale privo di censure è avvenuta il 12 aprile 2007 negli Stati Uniti d’America all’Università di Princeton nella traduzione integrale in lingua inglese. Questa produzione era basata sul progetto di Meyerhold e sulle musiche di Prokofiev, con ulteriori musiche aggiunte composte da Peter Westergaard.
Altre opere di teatro sono:
- Piccole tragedie (1830, microdrammi in versi)
- Mozart e Salieri, messo in musica nel 1898 da Nikolaj Rimskij-Korsakov nell’opera omonima
- Il banchetto durante la peste, messo in musica nel 1900 da Cezar’ Kjui nell’opera omonima
- Il cavaliere avaro, messo in musica nel 1906 da Sergej Rachmaninov nell’opera omonima
- Il convitato di pietra, messo in musica nel 1869 da Aleksandr Dargomyžskij nell’opera omonima
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