Terrore a Parigi
La ragazza che fugge spaventata
gli sembra una lontana conoscenza
sui marciapiedi di un vecchio ponte
nel pieno centro di Parigi.
Le immagini sono scure e confuse,
a tratti sembra un uccello in volo
e qualcuno dietro lo sta strattonando
tirandogli violentemente
un lembo della giacca bagnata,
da cui cade il portafoglio
con una carta di riconoscimento,
ma quella carta non gli appartiene.
Piove a dirotto, sente l’acqua
che gli sale su per le ginocchia
nel crepitio degli Ak 47
che falciano la gente per strada.
L’odore della guerra
C’è un volto che ci interroga
da una foto scattata di fretta,
quello di una bambina siriana
con i suoi occhioni profondi.
Viene da una guerra maledetta.
Al massimo le forniremo
gli elementi minimi di un’accoglienza,
per non farci sentire in colpa.
Quella bambina arriva
da una grande civiltà implosa.
Non ci sta chiedendo nulla,
ci guarda soltanto.
Non sappiamo cosa sia una guerra,
la vediamo solo in televisione,
lei l’ha subita dalla nascita
tra le macerie della sua terra.
Il pianto dell madri
Accarezzare la carne della sua carne
straziata dalla violenza, cullare
il corpo senza vita di un figlio straziato
è il primo passo all’inferno per una madre.
Non ci può essere nulla, niente
che riscatti quella sofferenza.
Con quel figlio muore anche la giustizia.
E’ una condanna intrisa di veleno.
Li trattiamo come nemici
di un esercito in guerra.
Ci stiamo esercitando
in un odio programmato
che provocherà altri lutti.
Temiamo la violenza
che starebbero covando
i migranti e siamo convinti
delle nostre convinzioni.
Ci siamo sostituiti a Dio,
siamo diventati giudici supremi,
senza processo, come un’esecuzione.
Molti di loro sono solo bambini.
Il pianto delle madri
non potrà lenire quel lamento,
sanare quell’immenso dolore.
Mediterraneo
Questo era il nostro mare,
l’acqua benigna
che ha nutrito la nostra
infanzia mediterranea.
Ora non si sa più di chi sia,
a chi appartenga questo mare
trasformato
in un regno dei morti.
Fanno impressione e orrore
le dichiarazioni sciacalle
e la retorica della violenza
della maggior parte dei politici,
i titoli bastardi dei giornali,
il sapore amaro dei reportage
sulla “pioggia di fuoco”
degli aerei francesi su Raqqa.
Fanno orrore, appena un po’ meno
di quei morti viventi
che hanno sparato a Parigi.
Ma solo un po’.

Categorie:C10- Bozze
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