Il disegno è la rappresentazione grafica di oggetti reali o immaginari, di persone, di luoghi, di figure geometriche fatta con o senza intenti artistici. Il disegno può essere inteso come svago personale, come espressione artistica o come strumento lavorativo, per esempio nel disegno tecnico, industriale, architettonico, ingegneristico. Il disegno tradizionale è solitamente realizzato su una superficie cartacea usando matite, pastelli, carboncini o pennelli a seconda della tecnica impiegata. Nella modernità il disegno è anche realizzabile attraverso dispositivi elettronici come computer e tavolette dotati di particolari software specifici e collegati ad apposite stampanti e plotter.
Materiali da disegno
I materiali comunemente usati per il disegno d’arte sono matite, pastelli, gessetti, sanguigna, carboncini, di solito su supporto di carta. In genere sono utilizzati senza nessuna preparazione e, a seconda della tecnica seguita dall’artista, possono eventualmente costituire la fase iniziale di una lavorazione più complessa che andrà a sovrapporsi sul disegno stesso (in questo caso si parla di disegni preparatori, come, per esempio, le sinopie).
Il disegno può essere monocromo o a colori. Nelle tecniche tradizionali l’artista usa i colori puri, senza miscelarli prima di applicarli (mentre nella pittura i colori sono creati mescolando colori di base). La miscelazione a secco sfrutta un effetto ottico: quando i colori sono sovrapposti su uno o più strati precedenti, velatamente percepibili in trasparenza, o quando diversi colori sono tratteggiati con segni ravvicinati, l’occhio li mischia.[
L’attività grafica di una persona si esprime attraverso il “disegno”.[
In un raffronto con la scrittura, si può affermare che il “disegno” è il mezzo linguistico utilizzato abitualmente dall’artista per prendere possesso della realtà per rendere oggettiva un’immagine. Prima idea e quindi schizzo o, altrimenti, studio preparatorio per un successivo elaborato pittorico o, ancora, elaborato grafico finito, fine a sé stesso: sempre opera d’arte, prezioso testimone, pur nella sua fragilità, di un impulso creativo.[
Fino al Seicento, si intendeva il disegno come “il fondamento dell’arte” e prevaleva la sua “linea di contorno” al colore della pittura. E il disegno è tanto più valido, quando è assistito dalla pratica, dal lungo esercizio che rende sicura ed agile la mano dell’artista. La lunga dimestichezza nel disegno, aiuta l’artista a manifestare i suoi concetti o le immagini via via elaborati dalla sua mente. Lo studio del disegno non si fermava al tratto, ma si sviluppava attraverso varie discipline, quali la geometria, la prospettiva, l’anatomia, l’architettura, lo studio della luce, lo studio dei colori. È per questo motivo che per essere artisti, fin dal Medioevo, occorreva essere grandi disegnatori.
Con il Seicento iniziano anche le raccolte dei disegni effettuati dai vari artisti. Raccolte che sono pervenute fino ad oggi e che dimostrano che comunque il disegno viene prima del “colore”. Avvicinandosi all’età Moderna, si deve notare come si abbia una prevalenza del disegnare “coloristico” sul disegnatore “disegnativo” e quindi una prevalenza del “dipinto” sul “disegno”.[
Con il realismo, l’arte riscatta il colore con la conquista della luce. L’artista, superati i rigorismi dell’anatomia imposta dagli insegnamenti accademici, libera definitivamente la forma e la sua individualità creatrice. E il disegno diviene più che mai espressione della personalità del suo autore, della sua particolare visione del mondo reale, del suo modo di rendere la luce e i suoi contrappunti chiaroscurali sulla bianca superficie di un foglio.
Fonte: Wikipedia

Categorie:D00- [ELEART- STUDIO POLIMATERICO BLU], D10- [ELEART- LABORATORIO DI DISEGNO - DRAWING LAB], D10.01- Storia del Disegno
Rispondi