
Nel novecento diversi registi, pedagoghi ed artisti si sono interrogati sul ruolo e la funzione della maschera sulla scena moderna e Jacques Lecoq, fortemente influenzato dagli insegnamenti di J. Copeau, creò la Maschera Neutra “… un oggetto particolare … Questo oggetto che si mette sul viso deve permettere a chi lo indossa di raggiungere lo stato di neutralità che precede l’azione… Si tratta di una maschera di riferimento, di una maschera di base, una maschera di appoggio per tutte le altre. … Come una pagina bianca su cui potrà scriversi il dramma a venire”.
La maschera neutra, madre di tutte le maschere, è alla base della maschera Larvale, che trae origine dal carnevale di Basilea in Svizzera, una grande maschera bianca ed essenziale, così definita in quanto esprime forme semplificate della figura umana ed animale, con espressioni appena accennate, ridotte appunto a larva
Le larvali, lo dice il nome stesso, sono maschere non definite. Non sono neutre e non si possono ancora chiamare espressive. Sono maschere astratte. E’ l’essenza del loro essere forma ad influenzare in modo diretto la percezione e l’immaginazione dell’attore e dello spettatore. Le larvali sono maschere fantastiche, pronte ad ispirare ed accogliere personaggi sempre diversi.

Le larvali ricoprono un ruolo particolare nel mondo delle maschere teatrali. Trasformano immediatamente il corpo di chi le indossa. Non sono austere come le maschere neutre e non obbligano l’attore a rispettare una precisa gamma emotiva come le maschere espressive.
Le Maschere Larvali affondano le loro raici nel Carnevale di Basilea, in Svizzera.
Sono maschere grandi e semplici, dall’aspetto non del tutto definito nelle quali l’espressione del viso si modella secondo il movimento e la respirazione impartita dall’attore.
Si limitano ad una forma attraverso la quale si intravedono le linee che porteranno al personaggio, ma ancora non lo definiscono. Restano disponibili allo spazio e necessitano di grandi gesti per prendere vita. Essendo maschere intere la loro espressione è completamente sostenuta dal corpo nello spazio.
La maschera larvale permette all’attore di lavorare in diverse direzioni:
– Semplificare e amplificare la propria gestualità grazie alla estrema semplificazione della forma della maschera, che essenzializza un carattere umano e la sua poetica
– Comprendere la dimensione della maschera come struttura di movimento nello spazio e quindi esplorare la relazione tra una forma ed il suo movimento nello spazio.
Sono docili e facilmente addomesticabili, anche se mettono a dura prova la capacità visiva dell’attore. Possono trasformarsi in personaggi molto differenti. Sono più inclini al comico ed al grottesco, ma sono capaci anche di esprimere sentimenti molto delicati e sottili.
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