
Mappa dei riti della Settimana Santa nel Vulture Melfese
In molti paesi del Vulture-Melfese, nel nord della Basilicata, ogni anno la Settimana Santa è scandita da Sacre Rappresentazioni ispirate dai testi evangelici, in particolare quello relativo alla Passione di Cristo.
Ripacandida
La prima cittadina ad aprire i Riti della Settimana Santa è Ripacandida, dove è possibile assistere alle celebrazioni e ai diversi riti di rappresentazione durante la Domenica delle Palme.
Rapolla
Il Martedì Santo è invece il turno di Rapolla: il corteo parte dall’ex sede municipale e prosegue toccando diversi punti del centro storico. Vengono allestiti palchi dove vengono rappresentati tutti i momenti che caratterizzano la Passione di Gesù, dalla condanna fino alla Crocifissione, rappresentata all’interno del Parco Urbano delle Cantine-Grotte. Un altro evento, molto suggestivo è la fiaccolata del Venerdì Santo, che raccoglie tutti i fedeli in processione. Tra le stradine del centro storico, illuminate dai bagliori delle candele, sfilano le statue della Madonna e di Gesù, portate in spalla da giovani e anziani del posto.

Atella
Il Giovedì Santo è Atella ad accogliere i visitatori con le fasi della Passione di Gesù, dall’incontro con la Madonna, a quello con la Samaritana che gli offre da bere, fino al martirio di Cristo sulla croce. Tutto secondo una serie di rituali e passaggi che non si sono affievoliti nel corso del tempo e che contribuiscono a regalare, a chiunque vi partecipi, la sensazione di assistere davvero a quello che è successo più di 2000 anni fa. Sul piazzale della Chiesa viene allestito il Sinedrio cui segue il processo a Gesù, il giudizio di Pilato e la successiva condanna a morte. Segue un percorso nelle vie del Paese fino al Golgota, un punto poco lontano dal centro della cittadina, dove Gesù e i ladroni vengono messi sulla Croce. La particolarità di questa rappresentazione è data anche dal fatto che i protagonisti della processione, Gesù e Maria, sono promessi sposi che digiunano per tre giorni prima della rappresentazione, come atto di devozione. Un altra figura, quella del Cireneo, è degna di essere menzionata: si tratta dell’unico personaggio che è vestito con abiti moderni, a voler ricordare come la Croce è una condizione che riguarda l’esistenza di tutti.
Barile
Alle 15.00 del Venerdì Santo a Barile ha inizio la processione che si snoderà lungo i principali punti del paese per 5 km, in uno scenario ad alta drammaticità data dall’assoluto silenzio. Ben 117 figuranti, tutti rigorosamente del posto, suddivisi in 25 gruppi, tra cui i farisei, le donne, gli apostoli, i centurioni a cavallo, tre bambine vestite di bianco e 33 ragazze vestite di viola, a rappresentare gli anni della vita di Cristo, la Zingara e il Moro, a rappresentare l’ignoto. Entrambi hanno una funzione simbolica e hanno origini pagane: la Zingara rappresenta la ricchezza e allo stesso tempo la negatività, perché con i suoi metalli vengono realizzati i chiodi della Croce; il Moro invece rimanda alle origini albanesi della cittadina, quando una colonia di albanesi, per sfuggire all’invasione dei Turchi, giunse in Basilicata. Tutti i personaggi vengono scelti in base alle caratteristiche del volto, al fine di rendere il più verosimile la rappresentazione. E’ impossibile non commuoversi davanti alla processione di Maria, con il suo passo lento e il suo volto piegato dal dolore. Anche Gesù viene rappresentato da un ragazzo, spoglio e con una catena al piede, che ha digiunato giorni prima per raggiungere lo stato di Grazia e impersonificarsi meglio con il dolore e la sofferenza di Cristo.
Maschito

A Maschito Venerdì alle ore 15.30 ha luogo la Via Crucis lungo le strade della città. La villa comunale diventa l’ambientazione dell’orto degli ulivi, rendendo realistico l’evento. Tre sono le donne, oltre ovviamente alla figura della Madonna, che partecipano in modo attivo alla processione e che hanno un ruolo singolare: la donna con il gallo che sfila lungo le strade e che simboleggia il tradimento di Pietro, e le due zingare, una rappresentante la ricchezza e la cattiveria e una la povertà. La zingara ricca, infatti, nel momento in cui Gesù cade con la croce, gli butta i ceci, in segno di scherno.
Venosa
Sempre il Venerdì Santo, alle ore 17.30, a Venosa, uno dei cinque borghi lucani più belli d’Italia e paese che ha dato i natali al poeta latino Orazio, non vi è invece traccia di elementi pagani ma si assiste ad una perfetta riproduzione delle scenografie del tempo: Piazza San Giovanni de Mata, la villa comunale, Piazza Castello diventano teatro del processo, della fustigazione e della condanna. Segue poi la processione, con Gesù che con la Croce sulle spalle, incontra la Madonna, e, dopo la crocifissione, tramite effetti spettacolari, risorge. Tutti i protagonisti della vicenda, prima di partecipare all’evento sacro, fanno un ritiro spirituale, al fine di approfondire il loro personaggio e immedesimarsi più facilmente nella vicenda.
Rionero in Vulture
Chiude la Settimana delle Rappresentazioni Sacre Rionero in Vulture, il paese che ospita il Sabato Santo alle ore 10.00 l’evento dedicato alle ultime ore di Gesù: dalla cerimonia delle Palme fino alla Resurrezione. Tra gli elementi che compongono il corteo ricordiamo un gruppo numeroso di fanciulle che rappresenta gli Angeli della Resurrezione, il Moro e la Zingara, due personaggi ricorrenti in queste manifestazioni che rappresentano rispettivamente l’ignoto e il male, inteso come ricchezza e potenza economica che corrompe. Altri due personaggi sono degni di nota: Malco, che “fustiga” le persone, rimproverandole della loro cecità e della grave colpa che hanno commesso nel condannare Gesù e Giuda, che vaga irrequieto nella processione, seguito dalla bella figura della Tentazione, che rappresenta il Demonio (tel. 338/4258602).



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