Jurij Druznikov (Ritratto d’autore)
Družnikov, Jurij. – Scrittore russo (Mosca 1933 – Davis, California, 2008). Iniziò a pubblicare le sue opere nel periodo stalinista, venendo più volte colpito dalla censura; radiato dall’Unione degli scrittori sovietici, continuò però a far circolare clandestinamente i suoi scritti, finché nel 1987 fu costretto a lasciare l’URSS e si trasferì negli Stati Uniti, dove insegnò letteratura russa all’univ. di Davis. Scrisse racconti, romanzi, opere di teatro, caratterizzati da una profonda e acuta analisi sociale, da una riflessione sulla pervasività dell’ideologia, dei suoi simboli e delle sue emanazioni, nella vita quotidiana e sul ruolo da essa svolto nell’evoluzione della cultura sovietica; un’indagine che prende spunto dalle vicende di persone comuni, che assumono tuttavia valenze emblematiche, narrate in una prosa cinicamente ironica e pungente, realistica eppure sfumata di accenti surreali, capace di restituire la tragedia di un’epoca. Nel suo romanzo più significativo Angel’i na končike igl’i (1989; trad. it. Angeli sulla punta di uno spillo, 2006), D. affrontò in particolare il tema del potere, della dissidenza, della manipolazione verità. In Italia sono stati inoltre pubblicati la raccolta di racconti Là e non qua ( 2007), un corrosivo raffronto tra due mondi inconciliabili, quello americano e quello sovietico, e il romanzo Il primo giorno del resto della mia vita (2008).
Fonte: http://www.treccani.it/enciclopedia/jurij-druznikov/
Angeli sulla punta di uno spillo (2006)
Mosca, fine degli anni ’60. Makartsev, caporedattore della Pravda, è colpito da un infarto vicino al palazzo del Comitato centrale del partito comunista, dove ha partecipato a una importante riunione. Il suo cuore è ormai debole e in un continuo stato d’ansia per il tentativo costante di seguire fedelmente la linea del partito, di fare propaganda ortodossa, di apparire un comunista senza macchia. E la misteriosa comparsa sulla sua scrivania di un manoscritto clandestino – e sovversivo – è il colpo di grazia. Da dove viene? Chi l’ha visto? Che fare? Il romanzo satirico ha venduto 250.000 copie nella sua prima edizione ed è stato prescelto dall’Unesco come il migliore romanzo contemporaneo in traduzione. Nel 2001 Druzhnikov è stato candidato al Nobel.
Il primo giorno del resto della mia vita (2008)
Dopo la seconda guerra mondiale Stalin si proponeva di occupare l’intera Europa con i carrarmati nel giro di quattro giorni, ma per far ciò aveva bisogno dell’appoggio dei paesi arabi. Purtroppo per lui, le sue due spie di riferimento in Medio Oriente divennero amanti e scapparono in Occidente, mandando in fumo il progetto d’invasione. Questo è solo l’inizio dei risvolti da detective story del romanzo. Nel 2005 i due amanti, che nel frattempo avevano trovato riparo in California, si trovarono al centro dì una vera e propria caccia all’uomo, presi in mezzo agli ingranaggi del riciclaggio di denaro sporco e alle faide interne alla mafia russa e ai generali dell’ex Kgb. Una trama complessa e corrosiva, e allo stesso tempo surreale e plausibile, simbolica e realistica; un romanzo-documento nel quale lo stesso narratore finisce per essere accusato dalla polizia americana dell’assassinio di uno dei testimoni, una spia sovietica.
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