Eduard Limonov (Ritratto d’autore)
Eduard Limonov, in russo: Эдуард Лимонов?, pseudonimo di Eduard Veniaminovič Savenko, Эдуард Вениаминович Савенко, (Dzeržinsk, 22 febbraio 1943), è uno scrittore e politico russo. Fondatore e leader del Partito Nazional Bolscevico, si descrive come un nazionalista moderato, socialista “della linea dura” e attivista dei diritti costituzionali. Come avversario politico di Vladimir Putin e alleato dell’ex campione mondiale di scacchi Garri Kasparov, Limonov è uno dei leader del blocco politico L’Altra Russia.
Nacque a Dzeržinsk, una città industriale sul fiume Oka, vicino a Nižnij Novgorod (Gor’kij in epoca sovietica). Nei primi anni della sua vita, la sua famiglia si trasferì a Charkiv in Ucraina dove è cresciuto. Suo padre era un giovane ufficiale della NKVD. Passa un’adolescenza turbolenta nelle periferie di Charkiv, frequenta bande di strada restando coinvolto in piccoli reati che non gli costano il carcere grazie all’influenza di suo padre. In questo periodo Limonov cominciò a scrivere i primi versi ad adottare il suo nom de plume nell’uso letterario.
Limonov si trasferisce a Mosca nel 1967. Durante il periodo di Mosca svolge i più svariati lavori, ma entra in contatto con gli ambienti letterari della città e riesce a vendere i suoi primi volumi pubblicati a sue spese. Dopo aver raggiunto un certo grado di notorietà lui e la sua compagna Elena lasciano l’Unione Sovietica nel 1974 per stabilirsi a New York. Qui lavora per un giornale in lingua russa come correttore di bozze e occasionalmente intervista emigranti sovietici. A New York frequenta circoli punk e avant-garde, conosce la musica di Lou Reed e comincia a scrivere il suo primo romanzo, Eto ja — Èdička, che uscirà nel 1979 (in Italia verrà pubblicato nel 1985 col titolo Il poeta russo preferisce i grandi negri).
Nel 1982 si separa dalla moglie e si trasferisce a Parigi con la modella, cantante e scrittrice Natalija Medvedeva, che sposa l’anno successivo. Qui collabora con vari giornali: da L’Humanité, organo ufficiale del Partito Comunista Francese, al nazionalista Le Choc du mois, ma in particolare con L’Idiot international ha alimentato la sua reputazione di “rosso-bruno” (fascio-comunista) o nazional-bolscevico.
Alla caduta dell’URSS nel 1991, Limonov torna in Russia, dove si è soprattutto dedicato alla politica. Ha fondato un giornale chiamato Limonka e un partito politico, il Partito Nazional Bolscevico insieme al politologo Aleksandr Gel’evič Dugin, il quale però ne è successivamente uscito. Attualmente la sua ultima moglie è l’attrice Ekaterina Volkova, da cui ha avuto due figli.
Emmanuel Carrère ha scritto una biografia romanzata di Limonov, che ha vinto il Premio Renaudot 2011.
Il Partito Nazional Bolscevico (NBP)
Il Partito Nazional Bolscevico (NBP) crede nella creazione di uno stato che comprenda tutta l’Europa e la Russia, così come l’Asia centrale, sotto il dominio russo. Anche se il gruppo non è mai riuscito ad ottenere lo status ufficiale di un partito politico, è stato molto attivo nelle proteste di vario genere contro il governo di Vladimir Putin.
Durante gli anni ’90 Limonov ha sostenuto i serbo-bosniaci nella guerra civile jugoslava ed è venuto a combattere al loro fianco in una squadra di cecchini. La BBC ha mostrato Limonov insieme a Radovan Karadžić, ex presidente della Repubblica Serba accusato di crimini di guerra e genocidio contro i musulmani bosniaci. Ha anche simpatizzato con l’Abcasia e la Transnistria nella loro lotta contro rispettivamente Georgia e Moldavia.
Limonov ammira Stalin, Bakunin, Julius Evola e Yukio Mishima, come si può leggere nelle sue opere. Ha avuto Alain de Benoist, ideologo della Nuova Destra, tra i suoi alleati politici. Inizialmente alleato del nazionalista Vladimir Žirinovskij, è stato anche nominato ministro della sicurezza di un governo ombra da lui creato nel 1992; tuttavia ben presto prese le distanze da esso, come spiega nel libro Limonov contro Žirinovskij .
Il suo giornale è stato oggetto di azioni legali, così come il suo partito, che è stato messo fuori legge nel 2007. Numerosi attivisti NBP sono stati arrestati e alcuni condannati a lunghe pene detentive in Russia e all’estero (ad esempio, a Riga, in seguito all’occupazione della Chiesa di San Pietro, nel novembre 2000)
Nell’aprile 2001 è stato arrestato con l’accusa di terrorismo, cospirazione contro l’ordine costituzionale e traffico di armi. Sulla base di un articolo su Limonka , il governo russo lo ha accusato di tramare una rivolta nell’esercito per invadere il Kazakistan. Detenuto dapprima nel carcere di Lefortovo, il tribunale di Saratov dopo un anno in attesa di giudizio, lo ha condannato a quattro anni di carcere per l’acquisto di armi, ma è stato assolto dalle altre accuse. Limonov ha scontato due anni di prigionia prima di essere rilasciato per buona condotta, durante i quali ha scritto diversi libri e perfezionato la conoscenza delle lingue straniere.
Opere
- Il poeta russo preferisce i grandi negri, Frassinelli, 1985.
- Libro dell’acqua, Alet Edizioni, 2004.
- Diario di un fallito, oppure Un quaderno segreto, Odradek, 2004.
- Eddy-baby ti amo, Salani, 2005.
- Il trionfo della metafisica. Memorie di uno scrittore in prigione, Salani, 2013.
- Zona industriale, Sandro Teti, 2018.
Bibliografia
- Patrick Gofman, L’affaire Limonov. Le dossier, Parigi, Dualpha, 2003.
- Emmanuel Carrère, Limonov, Adelphi, 2012.
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