Fonologia della lingua russa (Lingua russa I)

Fonologia della lingua russa (Lingua russa I)

La lingua russa possiede cinque vocali, che sono scritte con lettere differenti a seconda del fatto che palatalizzino o no la consonante a loro precedente. Le consonanti sono considerate tipicamente in coppia, chiamate consonanti dure (non-palatalizzate) o deboli (palatalizzate).

La lingua standard, basata sul dialetto moscovita, possiede un forte accento, che può svolgere una funzione di differenziazione lessicale, e una moderata modulazione di tono (che non ha funzioni lessicali). Le vocali atone tendono ad essere ridotte ad una vocale di timbro indistinto (schwa). I gruppi consonantici tendono ad essere semplificati. I dialetti parlati mostrano un gran numero di variazioni.

Vocali

Il russo standard moderno ha cinque vocali:

ая/a/ — /ja/ o /ʲa/
эе/ɛ/ — /je/ o /ʲe/
ыи/ɨ/ — /i/ o /ʲi/ (vedi sotto)
oё/o/ — /jo/ o /ʲo/
ую/u/ — /ju/ o /ʲu/

La seconda lettera in ogni parentesi (eccetto /i/ — /ʲi/) indica il suono prodotto dalla iotizzazione (all’inizio della parole) o dalla palatalizzazione (quando preceduta da una consonante) della vocale stessa.

La pronuncia delle vocali russe dipende per la maggior parte dal dialetto. Nel russo standard la pronuncia viene modificata come segue.

Vocali toniche

  1. La pronuncia base della а è /a/; я differisce solo perché indica la palatalizzazione della consonante precedente (o iotizzazione all’inizio della parola). In entrambi i casi /a/ cambia nella vocale più anteriore /æ/ tra due consonanti palatalizzate. Così мать viene realizzato come /’matʲ/, mentre пять viene realizzato come /’pʲætʲ/.
  2. La pronuncia base della э è /ɛ/; е differisce solo perché indica la palatalizzazione della consonante precedente (o iotizzazione all’inizio della parola). Si noti che la э è relativamente rara, usata generalmente solo all’inizio di parola. In entrambi i casi /ɛ/ cambia in /e/ prima di una consonante palatalizzata (la qualità delle consonanti che la precedono non è rilevante). Così столе ed это vengono realizzate come /stʌ.’lʲɛ/ e /’ɛ.tə/ rispettivamente, mentre эти come /’e.tʲɪ/.
  3. Le vocali ы ed и (/ɨ/ e /i/) sono fonemi distinti e la loro pronuncia è differente: mentre per la /ɨ/ la lingua è in posizione centrale e alta, per /i/ la lingua è in posizione centrale e anteriore. Comunque i due suoni tendono a fondersi (verso /ɪ/) quando cadono in sillaba atona o quando и si trova dopo le consonanti ж /ʐ/, ш /ʂ/, щ /ʆː/,ц /ʦ/, ч /ʨ/. И indica che la consonante precedente è palatalizzata, a meno che la consonante non sia ж, ц, ч, ш, щ, che non sono né dure né dolci.
  4. La pronuncia di base di о è /o/; ё, spesso scritta solamente come е, differisce solo perché indica la palatalizzazione della consonante precedente (o iotizzazione all’inizio della parola). La ё è sempre tonica, accentata. In entrambi i casi, о ed ё cambiano in /ø/ tra due consonanti palatalizzate. Per esempio, тётя viene realizzata come /’tʲø.tʲə/.
  5. La pronuncia di base di у è /u/; ю differisce solo perché indica la palatalizzazione della consonante precedente (o iotizzazione all’inizio della parola). In entrambi i casi, la vocale cambia in /ʉ/ tra due consonanti palatalizzate. Per esempio, люди viene realizzata come /’lʲʉ.dʲɪ/.

Vocali atone

La pronuncia standard prevede che solo le vocali toniche vengano pronunciate chiaramente. In posizione atona (debole), le vocali vengono ridotte in vari modi, a seconda della posizione della vocale in relazione alla sillaba tonica. L’ortografia standard russa non riflette la riduzione delle vocali.

  1. Riduzione di о ed a. Queste vocali vengono ridotte in modo simile. Nella sillaba immediatamente precedente quella tonica (la sillaba pretonica), entrambe vengono realizzate come [ʌ] (tra a e o come nell’inglese run). Per esempio потом diviene [pʌ.’tom], e паром diviene [pʌ.’rom]. La riduzione delle vocali si applica anche oltre i confini della parola, ad esempio под морем diviene [pʌ.’d‿morʲɪm]. Le combinazioni аа, ао, оа ed оо vengono tutte pronunciate [ʌʌ], come in сообразить, [sʌ.ʌ.brʌ.’zʲitʲ].
  2. In posizione pre-pretonica (prima della sillaba tonica ma non immediatamente precedente ad essa) sia о che a divengono [ə]. Per esempio, молодой diviene [mə.lʌ.’doj].
  3. Nelle posizioni post-toniche (dopo la sillaba tonica), sia о che a divengono [ə]. Per esempio рано viene realizzata come [‘ra.nə].
    Ci sono varie eccezioni alla regola della sillaba post-tonica. In primis о non viene sempre ridotta nei prestiti stranieri, ad esempio радио, [‘ra.dʲɪo]. Inoltre а pretonica viene pronunciata come [ɪ] dopo ч e щ, ad esempio часы, [ʨɪ.’sɨ ] e щадить, [ɕːɪ.’dʲitʲ]. Poi alcuni locutori pronunciano а come [ɪ] dopo ж e ш. Nel russo standard questa pronuncia si applica solamente a жалеть, [ʐɪ.’lʲetʲ], к сожалению, [k‿sə.ʐɪ.’lʲe.nʲɪ.u], ed ai casi obliqui di лошадь, come лошадей, [lə.ʂɪ.’dʲej]. а viene pronunciata [ɪ] dopo ц nei casi obliqui di alcuni numerali, ad esempio двадцати, [dvə.tsɪ.’tʲi].
  4. Riduzione di е ed я. Queste vocali vengono ridotte in modo simile. In posizione pretonica entrambe vengono realizzate come [ɪ], preceduta da palatalizzazione/iotizzazione quando presente. Così язык viene pronunciata [jɪ.’zɨk]. Esistono anche delle parole che nella scrittura si differenziano per la presenza di е ed я, le quali però essendo in posizione pretonica vengono pronunciate in maniera uguale, ad esempio разредить e разрядить, entrambe pronunciate [rə.zrʲɪ.’dʲitʲ].
  5. La е post-tonica viene pronunciata [ɪ], mentre я viene pronunciata [ə]. поле viene realizzata come [‘po.lʲɪ]. дыня come [‘dɨ.nʲə]. L’eccezione è che я viene pronunciata [ɪ] prima di una consonante palatalizzata e in posizione post-tonica non finale, ad esempio память, [‘pa.mʲɪtʲ] e выглянул, [‘vɨ.glʲɪnul].
  6. Le vocali atone у e ю dimostrano una lieve perdita di qualità in comparazione con le loro controparti toniche, ma la differenza non è sufficiente per richiedere l’uso di un diverso simbolo fonetico. Se una trascrizione fonetica separata è necessaria, c’è una minima tendenza verso [ʊ]. Un’eccezione è капюшон nel quale ю viene pronunciata [ɪ].
  7. Come menzionato sopra, le vocali и ed ы in posizione atona tendono a perdere qualità e a fondersi verso [ɪ].
  8. La э atona viene pronunciata [ɪ], come in этап, [ɪ.’tap].

Semivocali

Il russo possiede una semivocale: й /j/, equivalente all’inglese <y> in yes o all’italiana i di ieri (scritto infatti in passato jeri). La /j/ precede o segue sempre una vocale. Se la segue, come in русский /’ru.skʲɪj/, viene visualizzata nella scrittura come й. Se la precede (iotizzazione), viene incorporata nella vocale successiva nella scrittura, con i segni adibiti a rappresentare le vocali iotizzate/palatalizzate, come spiegato in precedenza: ем /jɛm/ “mangio”. In alcune parole straniere, comunque, la й viene scritta prima della vocale ugualmente: йога /’jo.gə/ “yoga” (la parola non esistente *ёга verrebbe ad ogni modo pronunciata uguale). Se la /j/ segue immediatamente una consonante e precede una vocale, viene separata dalla consonante scrivendo nella scrittura usando il segno duro o tvjordyj znak, ъ, o dal segno molle o mjagkij znak, ь: съездить /’sje.zʲdʲɪtʲ/, “andare con un mezzo di trasporto”; панъевропейский /’pan.jɪ.vrʌ.’pʲej.skʲɪj/ “pan-europeo”; пью /pʲju/ “bevo”; пьеса /’pʲjɛ.sə/ “spettacolo teatrale”.

Sistema vocalico

Anteriori Semi-anteriori Centrali Semi-posteriori Posteriori
Chiuse
Semi-chiuse
Medio-chiuse
Medie
Medio-aperte
Semi-aperte
Aperte

Consonanti

Distinzione fonematica
 BilabialiLabiodentaliDentaliAlveolariPostalveolariPalataliVelari
Nasalim
 n
    
Occlusivep    b
  
 t    d
  
   k    ɡ
(kʲ)
Affricate   ʦ

  
Fricative f    v
  
 s    z
  
ʂ    ʐ
ɕ    ʑ
 x
Vibranti   r
   
Approssimanti  l
  j 
Dettaglio fonetico
 BilabialiLabiodentaliDentali &
Alveolari
Post-
alveolari
PalataliVelari
Nasalim
 
n̻ʲ
   
Occlusivep
b
 
t̻ˢʲ

zʲ
  k
(kʲ)
ɡ
Affricate  ʦ̺
 
ʨ
   
Fricative f
v

s̺ʲ

z̺ʲ
ʂ̻
ɕː
ʐ̻
ʑː
 x 
Vibranti  
r̪ʲ

  
Approssimanti  ɫ̺
l̻ʲ
 j 

Consonanti dure e deboli

Le consonanti russe sono di due tipi: dure (твёрдый /’tfʲo.rdɪj/) e deboli (мягкий /’mʲæ.xʲkʲɪj/). La pronuncia dura è quella base, ed è realizzata generalmente tenendo la lingua più bassa possibile nella cavità orale. Per la pronuncia debole o palatalizzata, la bocca è leggermente più aperta come una fessura orizzontale e la lingua è spostata leggermente all’indietro, come se dopo la consonante esistesse una /i/ che in realtà non è presente.

Consonanti con entrambe varietà dure o deboli

Le consonanti б, г, з, д, в e ж diventano sorde alla fine di una parola.

Le consonanti б /b/, в /v/, г /g/, д /d/, ж /ʐ/, з /z/, к /k/, л /l/, м /m/, н /n/, п /p/, р /r/, с /s/, т /t/, ф /f/, х /x/ possono prendere una pronuncia sia dura sia debole. Ad eccezione di ж /ʐ/, la loro debolezza viene indicata nella scrittura:

  • facendole seguire dal segno debole ь;
  • sempre se seguite da я / ʲa/ o /ja/, ё / ʲo/ o /jo/, и / ʲi/, ю / ʲu/ o /ju/, che vengono pronunciate quindi come le loro controparti non-iotizzate а /a/, о /o/, и /i/, у /u/ (la и iniziale /i/ non viene più iotizzata dall’inizio del XIX secolo);
  • quasi sempre prima della vocale е / ʲe/ o /je/, che viene quindi pronunciata come la э /e/ o /ɛ/. Nelle parole prese in prestito da altre lingue spesso la е non palatalizza la consonante precedente sulle prime, ma lo fa dopo che quest’ultima viene pienamente accettata nel lessico russo. Per esempio il francese chauffeur diventò шофер, e la pronuncia del primo XX secolo era /ʂo.’fɛr/, mentre la pronuncia moderna è шофёр, /ʂʌ.’fʲor/. Al contrario, la pronuncia di parole come отель /ʌ.’tɛlʲ/ “hotel” mantiene la consonante dura nonostante una lunga presenza nella lingua.

La pronuncia debole di ж (sempre “doppia” = lunga) viene indicata nella scrittura con un raddoppiamento: жж /ʑː/ (come in жжёшь /ʑːoʂ/ “tu bruci”). D’altro canto, la consonante ж /ʐ/ è sempre dura, eccetto casi isolati di assimilazione consonantica: жаба /’ʐa.bə/ “rospo”. C’è esattamente un’eccezione inassimilata: жюри /ʑːʉ.’rʲi/ “giuria”. In nomi femminili ed in alcune forme non flessive, un segno debole ь viene scritto per tradizione storica dopo una ж non doppia /ʐ/ alla fine della parola, ma non c’è palatalizzazione: рожь /roʂ/ “segale”. In maniera simile, una е /e/, ё /o/, o и /i/ o /ɨ/ scritta dopo una ж non doppia non implica una pronuncia palatalizzata: также /’ta.gʐɪ/ “anche”, жёлтый /’ʐo.ltɪj/ “giallo”, жить /ʐɪtʲ/ “vivere”. La pronuncia palatalizzata di жж ha perso terreno nei confronti della dura. Comunque continua ad essere usata nelle trasmissioni radio-televisive, ecc.

Consonanti solo dure o deboli

Le consonanti ш /ʂ/ e ц /ʦ/ sono sempre dure. Nella scrittura il segno debole ь segue ш per motivi storici, ma mai ц, per i nomi femminili e in alcune forme non flessive alla fine della parola.

Le consonanti щ /ɕː/ e ч /ʨ/ sono sempre deboli. Nella scrittura il segno debole ь segue le due consonanti, per motivi storici, per i nomi femminili e in alcune forme non flessive alla fine della parola.

Note supplementari

La х dura /x/ è simile alla <ch> tedesca in ach. Il suo punto di articolazione è velare. La х debole /xʲ/ è solo la sua equivalente palatalizzata. Il suo punto di articolazione è velare. Non viene pronunciata come la <ch> debole tedesca in ich [ɪç], che è una consonante palatale.

Sia la р /r/ dura sia la рь /rʲ/ debole sono polivibranti.

Assimilazione consonantica

Nella lingua parlata, la pronuncia delle consonanti è in continuo e sistematico mutamento, che non viene riflesso nell’ortografia:

  • Le consonanti sonore che possiedono controparti sorde perdono la sonorizzazione quando si trovano alla fine della parola: строганов /’stro.gə.nəf/.
  • Le consonanti sorde che possiedono controparti sonore diventano sonore a loro volta davanti ad una consonante sonora: футбол /fu.’dbol/ “calcio/football”.
  • In modo simile, le consonanti sonore diventano sorde davanti a una consonante sorda: водка /’vo.tkə/ “vodka”.
  • Le consonanti si assimilano al confine di morfema. Per esempio с /s/ + ч /ʨ/ > [*щ] /ɕː/: счастье /’ɕːæ.sʲtʲjɪ/ “felicità, fortuna”.
  • Alcuni gruppi consonantici si assimilano in casi individuali anche se non al confine di morfema. Per esempio, a volte, з /z/ + ж /ʐ/ > [*жж] /ʑː/: езжу /’je.ʑːu/ “vado (con un mezzo)”.
  • Nei gruppi di consonanti seguiti da una vocale palatalizzante, tutte le consonanti, non solo quella finale, tendono a diventare palatalizzate. Questa tendenza, comunque, varia da dialetto a dialetto e anche da locutore a locutore.

La trasformazione storica di /g/ in /v/ al caso genitivo (e anche all’accusativo per le entità animate) degli aggettivi singolari maschili e neutri e dei pronomi non viene riflesso nella moderna ortografia: его /jɪ.’vo/ il suo, lui; белого /’bʲɛ.lə.və/ “(del) bianco”; синего /’sʲi.nʲɪ.və/ “(del) blu”.

Accento

Un forte accento, piuttosto che il tono o la lunghezza delle vocali, determina lessicalmente il russo. L’accento può cadere su ogni sillaba e può variare all’interno del paradigma flessionale: до́ма /’do.mə/, della casa, genitivo singolare; дома́ /dʌ.’ma/, le case, nominativo/accusativo plurale. Si notino le differenti riduzioni della о atona prima e dopo l’accento.

Varianti dialettali

  

Il moscovita standard ha come caratteristiche:

  • Una piccola quantità di modulazione di tono, anche se il tono non agisce nel lessico, cioè non identifica due parole come differenti al suo variare.
  • Leggero evidenziamento della sillaba tonica ed il livellamento delle vocali atone ad /ʌ/ (“akan’eаканье), una schwa /ə/, od una vocale intermedia anteriore /ɪ/ (“ikan’eиканье) come descritto sopra. La iotizzazione e palatalizzazione vengono preservate anche nelle sillabe atone, non venendo influenzate dal livello di riduzione vocalica. Le vocali nelle sillabe immediatamente prima la sillaba tonica vengono generalmente ridotte meno delle altre.
  • un disturbo nella pronuncia delle consonanti sibilanti in alcune posizioni. In particolare, la pronuncia di [ч] /ʨ/ si avvicina a quella di [ш] /ʂ/ in varie parole fondamentali. Ad esempio что /ʨto/ (“che cosa”) viene pronunciato come se fosse што /ʂto/. La pronuncia /ʨto/ è un segno di una pronuncia antiquata tipica di San Pietroburgo, la quale, anche se non è completamente in disuso, è in declino. Questa trasformazione è comune soprattutto se la sibilante si trova prima di /n/: конечно /kʌ.’nʲɛ.ʂnə/ “certamente”, anche se con una pronuncia più corretta mantenendo la /ʨ/, può tornare ad avere l’originario significato di “finalmente”.
  • una tendenza a palatalizzare le consonanti prima di [е] nei prestiti.

In contrasto la pronuncia tipica di San Pietroburgo è tradizionalmente più staccata, monotonica, e più fedele a come le parole appaiono nel testo, e tende a conservare inalterata la pronuncia dei prestiti.

Le varie regioni mostrano un gran numero di variazioni. Però, come in molte altre lingue, i mass media hanno considerevolmente livellato le differenze regionali.

Fonte: Wikipedia



Categorie:Uncategorized

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