Rappresentazione e disegno architettonico

Rappresentazione e disegno architettonico

Disegno e architettura costituiscono un binomio quasi inscindibile nella storia della civiltà. Il disegno ha l’architettura come ambito applicativo privilegiato e l’architettura necessita del disegno in ogni suo aspetto progettuale, analitico e descrittivo. Anche quando il disegno sembra non avere altro obiettivo che la semplice raffigurazione di un aspetto della realtà, nel suo apparire o nel suo farsi, tuttavia orienta sempre l’attenzione su quell’aspetto, o propone un modo soggettivo di intenderlo, o lo descrive indirizzandone l’interpretazione e condizionandone il giudizio; in ogni caso sostituisce deliberatamente al fenomeno una sua sintesi interpretativa. È quindi lo schema logico attraverso il quale si cerca di dare significato all’insieme complesso di apparenze che si presentano all’osservazione.


Rappresentazione architettonica

La prima cosa che si impara è la capacità di decodificare il mondo. Per prima cosa infatti si tende a riprodurre più realisticamente possibile quello che vediamo. Via via che si migliora e ci si perfeziona si acquisiscono nozioni quali punto di fuga, campo visivo, altezza dell’osservatore, ecc. Si imparano la grammatica e il lessico della geometria. Dopo aver raggiunto un buon livello nelle tecniche base del disegno (padroneggiando i tipi di prospettiva e di assonometria) si è in grado di capire quello che si ha di fronte,  non solo di riportarlo sul foglio.
Dalla “semplice” decodifica si passa quindi all’interpretazione. A questo punto si è capaci di scomporre in parti (capendone le relazioni) quello che prima era visto come un’unità indivisibile. Si sviluppano abilità fondamentali: si comprendono lo spazio e le proporzioni delle cose, e si può anche sviluppare un senso dell’armonia.
Il punto di svolta si ha quando tutte queste competenze vengono fuse assieme: è il momento della sintesi, quando si è in grado di codificare le idee. L’ “ultimo atto” è proprio questo, è il processo inverso alla decodifica: si parte non dalla realtà ma dal pensiero e tramite tratti e punti si rende tangibile e reale quello che fino a poco prima non lo era, dalla mente al foglio.

La rappresentazione architettonica è il metodo con cui è possibile raffigurare un’opera edilizia, sia essa esistente e quindi rilevandola, sia in fase progettuale prevedendo diversi elaborati di progetto. Rappresentare un’architettura (dal senso etimologico del termine lat. repraesentare, comp. di praesentare, ‘presentare’) è un’operazione di sintesi, che però esprime la volontà di trasmettere una profonda conoscenza del manufatto architettonico, ovvero di un elemento architettonico.

Essendo un’opera d’architettura una struttura complessa e articolata sulle tre dimensioni spaziali in larga scala, a differenza di altre forme artistiche quali per esempio la pittura e la scultura, non si presenta in maniera “completa” allo spettatore: per esempio un dipinto è fatto per essere visto standogli di fronte, una scultura può prevedere di girarci intorno, ma di un’architettura si possono avere solo delle impressioni parziali dell’insieme (ad esempio solo la facciata di un edificio, solo una stanza per volta, solo una veduta aerea) e solo con uno sforzo intellettivo possiamo valutare l’insieme di un complesso architettonico.

Le soluzioni di rappresentazione architettonica, siano esse fatte a mano o al computer, comprendono:

  • Tecniche, tramite proiezioni ortogonali
  • Schizzi, tramite rappresentazione artistica
  • Modelli tridimensionali, digitali o materiali

Esistono vari metodi per fornire una rappresentazione semplificata di un edificio, uno di questi è quello di creare un modello tridimensionale in scala, anche se in genere sono più diffuse le rappresentazioni grafiche, che tramite segni convenzionali semplificano realtà architettoniche e urbanistiche. Attraverso la scelta di rappresentazioni che privilegiano taluni aspetti rispetto ad altri, si ha una vera e propria “operazione di conoscenza”, più che una semplice raffigurazione dell’oggetto. Grazie all’uso delle proiezioni ortogonali, applicando delle convenzioni di rappresentazione, è possibile rappresentare qualsiasi oggetto dello spazio in un piano (il foglio), in modo oggettivo e accurato.

Tra le principali rappresentazioni architettoniche vi sono:

  • La planimetria
  • La pianta
  • Lo spaccato
  • L’alzato
  • L’assonometria
  • La sezione
  • La prospettiva

Mischiando queste categoria possiamo trovare altre soluzioni grafiche:

  • Esploso
  • Sezione prospettica
  • Sezione assonometrica
  • Spaccato assonometrico
  • Spaccato prospettico

Disegno architettonico

Il disegno architettonico è un tipo di disegno tecnico utilizzato nella progettazione e nella rappresentazione di opere architettoniche. Figura esperta nel disegno architettonico è l’architetto.

I corsi di scienza della rappresentazione nelle Facoltà di Architettura sono un insegnamento integrato in cui si studia il disegno, la geometria descrittiva e il rilievo architettonico.

Progetto

Il progetto è un processo teorico messo per iscritto nel quale si prefigurano metologicamente tutti quei processi che porteranno all’esecuzione di un’opera di architettura.

Di solito si avvale in larga misura di disegni e altre rappresentazioni architettoniche, inoltre incorpora valutazioni sui tempi, sui costi, su aspetti tecnici (materiali, organizzazione del cantiere, compito metrico estimativo, ecc).

Geometria descrittiva

 

Prospetto, pianta e prospettiva a quadro verticale di una pedana sormontata da una copertura che ha per intradosso una volta a crociera e per estradosso una volta a botte sezionata da due falde inclinate

 

La geometria descrittiva è la scienza che permette, attraverso determinate costruzioni geometriche, di rappresentare in modo inequivocabile su uno o più piani, oggetti bidimensionali e tridimensionali. La rappresentazione può essere finalizzata a visualizzare oggetti già esistenti, come nel rilievo (per lo più architettonico), e/o di oggetti mentalmente concepiti, come nella progettazione di manufatti tridimensionali.

I metodi di rappresentazione (di prospettiva, di assonometria e di Monge) della geometria descrittiva si basano principalmente su due operazioni fondamentali, dette operazioni di proiezione e sezione. Gli assiomi della geometria descrittiva elementare sono sostanzialmente i postulati di Euclide, ma modificati dall’aggiunta della nozione di ente improprio (direzione, giacitura), secondo una costruzione analoga a quella della geometria proiettiva.

Rilievo

Il rilievo è l’insieme delle operazioni destinate a determinare la forma e le dimensioni di un edificio.

Il fine è realizzare una serie di elaborati grafici (piante, sezioni, prospetti) che indichino più caratteristiche di un edificio possibili, premettendone una conoscenza il più ampia possibile.

Strumenti propri del rilievo diretto sono:

  • Filo a piombo
  • Livella
  • Bussola
  • Longimetro
  • Distanziometro
  • Triplometro
  • Rotella metrica
  • Strumenti allineatori
  • Squadro agrimensorio
  • Stazione totale

Strumenti

 

Alcuni strumenti utilizzati nel disegno tecnico.

  • Matita:

Normalmente si usano matite di gradazione medio-dura (2H) per le linee fini e medie (HB) per le linee più spesse. Si possono utilizzare sia le tradizionali matite in legno, sia le matite formate da mina e portamina in metallo o plastica. Per il disegno si utilizzano speciali matite dotate di mine calibrate per le diverse dimensioni delle linee da tracciare. Le matite per la finitura dei disegni o per il trasporto su carta da lucidi (lucidatura) possono essere sia ricaricabili sia di tipo “usa e getta”. Per la cancellazione degli errori e delle linee di costruzioni si usano gomme da matita, o eventualmente lamette o graffietti per i tratti di mina più resistenti.

  • Riga:

Le righe per il disegno tecnico sono in genere di misura compresa tra i 50 e i 100 cm, hanno un lato millimetrato e sull’altro lato portano scanalature o scalini per facilitare la scrittura con le penne a china. Il materiale costruttivo delle righe è normalmente sintetico, ma si possono trovare anche in lega leggera o ancora in legno.

  • Squadre:

Le squadre per il disegno tecnico sono in genere due, una con gli angoli uguali a 45° e una con gli angoli di 30° e 60°; hanno un lato millimetrato e su un lato portano scanalature o scalini per facilitare la scrittura. Le misure del lato millimetrato sono molteplici da 10 cm a oltre 1m. Il materiale costruttivo delle squadre è normalmente sintetico, ma si possono trovare anche squadre in lega leggera o ancora in legno.

  • Normografo:

Per la quotatura e le scritte del disegno eseguito a mano viene solitamente utilizzato un normografo, utilizzando caratteri la cui dimensione non sia eccessiva rispetto al resto del progetto. Resta comunque possibile, se il disegnatore è abile, effettuare tutte le scritture a mano libera o con l’aiuto di una riga guida. Esistono anche normografi adatti alla riproduzione di simboli ricorrenti quali valvole idrauliche e pneumatiche, componenti di impianti ecc.

  • Tecnigrafo:

Il tecnigrafo è uno strumento di assistenza al disegno tecnico composto da una squadra (o coppia di righelli vincolati in maniera ortogonale) montata su di un goniometro che ne consente la rotazione angolare. (Si veda la voce “tecnigrafo” nell’indice generale)

  • Tavolo da disegno

È un tavolo regolabile che consente la corretta posizione operativa al disegnatore.

  • Squadre:

Ha forma di triangolo rettangolo ed esiste in due varianti:

  • squadra scalena, nella quale l’ipotenusa forma con i cateti un angolo di 30° e uno di 60°;
  • squadra isoscele, nella quale l’ipotenusa forma con i cateti due angoli di 45°.

È spesso utilizzata assieme alla riga per tracciare segmenti perpendicolari o incidenti secondo gli angoli di uso corrente, rette parallele, verifiche di ortogonalità, ecc.

 

Rappresentazione tridimensionale di un edificio realizzata tramite un programma di modellazione

  • Compasso:

Adoperato, assieme al righello e alle squadre, sia nella costruzione di figure geometriche complesse sia nel disegno di circonferenze e archi. Per gli altri generi di curve del secondo ordine si adoperano speciali compassi, detti perfetti. formato da due aste, lignee o metalliche, solitamente di uguale lunghezza, articolate nella parte alta tramite un semplice sistema a due ruote dentate. Alla base delle due aste, qualche volta allungabili, si possono trovare strumenti diversi, in dipendenza della funzione riservata al compasso: essi sono comunque costantemente costituiti da un sistema fissante (ago o ventosa) e da uno scrivente (mina di grafite, gessetto, pennarello o pennino di china).

Software tecnici

L’architetto può avvalersi di appositi software di disegno.

Tra questi troviamo:

  • ArchiCAD
  • AutoCAD
  • Cinema 4D
  • Rhinoceros
  • Maya
  • Revit
  • 3D Studio Max


Categorie:D50.01- Disegno e Progetto architettonico, Uncategorized

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