Krokodil, la micidiale droga killer che arriva da oriente

Krokodil, la micidiale droga killer che arriva da oriente

Credits: http://stopnarkotik.com.ua/obschaya/dezomorfin-posledstviya-foto/

 

Il primo, grave, allarme nei confronti della droga killer è arrivato in Italia lo scorso agosto, quando anche Panorama.it si occupò di Krokodil. Ora se ne torna a parlare, ma a che punto sono i controlli sulla diffusione di questo stupefacente, in grado di sciogliere la pelle e le ossa, e si far squamare proprio come un coccodrillo? Secondo gli esperti del Dipartimento Politche Antidroghe italiano, il monitoraggio del territorio è costante e tutti gli operatori sanitari sono stati allertati in modo da segnalare immediatamente eventuali casi nei quali si fossero imbattutti.

In campo è sceso il Sistema Nazionale di Allerta, a sua volta chiamato in causa da una segnalazione dell’Osservatorio Europeo sulle droghe e le tossicodipendenze OEDT, per la sempre maggiore diffusione di questa droga in Russia, fin dai primi anni 2000, in particolare in Siberia, e di recente anche in Germania (dal 2011 diversi i casi segnalati in territorio tedesco ). Il problema è anche la difficoltà nello scoprire eventuali casi, se non quando è troppo tardi. L’ingrediente principale di questo mix letale è la codeina, in Italia considerata uno stupefacente da oltre vent’anni (DPR 309/90). Questo principio, però, è lo stesso contenuto nei principali farmaci per calmare la tosse, l’emicrania o nei medicinali contro il mal d’orecchie dei bambini, anche molto piccoli. Da qui la facilità nel reperirla, per poter confezionare la “miscela” letale di Krokodil, con un semplice fai-da-te. Alla codeina, infatti, vengono aggiunti semplice detersivo industriale, benzina, olio e iodio. Sostanze tutte facili da reperire, tanto che la droga viene definita “da strada” in Russia, dove è molto diffusa, ma anche in Ucraina e Bielorussia, dove il consumo è aumentato.

“Siamo di fronte ad un mix di sostanze molto pericoloso” secondo quanto dichiarato da Giovanni Serpelloni , capo del DPA, “che dopo essere stato “cucinato” a domicilio, viene iniettato per endovena dai tossicodipendenti, immeidatamente con gravi ed irreparabili danni ai tessuti”. Secondo il DPA in Italia non ci sono al momento casi, ma l’attenzione è massima e l’invito è chiarissimo: “Vogliamo ricordare ai consumatori di evitare qualsiasi assunzione di questa sostanza in caso ne venissero in contatto, e agli operatori di segnalare immediatamente eventuali casi riscontrati al Sistema di Allerta, attivando contemporaneamente cure antibiotiche in ambiente specialistico”.

Gli effetti di Krokodil, infatti sono devastanti fin dalle primissime assunzioni: dopo le prime due iniezioni in endovena si crea dipendenza. Al primo contatto con i tessuti interni, li danneggia in modo irreparabile, dissolvendo il tessuto ossseo, mentre la pelle si squarcia, con la formazione di grosse piaghe, a volte così spesse da rendenre necessaria l’amputazione degli arti. La speranza di vita di chi assume Krokodil in modo continuativo è bassissima: da 1 a 3 anni. Solo 1 tossicodipendente su 100 riesce a disintossicarsi. Solo in Russia si stima che 100.000 ragazzi muoiano ogni anno per colpa di Krokodil, su una popolazione 2,6-6 milioni di tissicodipendenti. Tutti sono giovanissimi: l’età media è inferiore ai 30 anni, ma ci sono anche 12enni che ne fanno uso.

La diffusione di Krokodil nell’ex Unione sovietica, d’altro canto, è facilitato dal fatto che viene considerato un’alternativa più economica alla eroina. Ma la desomorfina, nome scientifico del principio attivo derivato dalla codeina, è anche molto più potente della morfina: fino a 8-10 volte in più. Inventata nel 1932 negli Stati Uniti, venne subito subito impiegata come potente analgesico, come la morfina dalla quale appunto deriva.

Fonte: Panorama



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