Appunti di Teoria del colore
Per il pittore è di fondamentale importanza conoscere perfettamente le possibilità del colore poichè è questo il mezzo di cui si avvale per la realizzazione delle sue opere e per trasmettere le sue sensazioni. Non si può parlare di colore senza parlare di luce, senza la luce non vi può essere colore.
La luce
La luce è una radiazione elettromagnetica che si espande nello spazio attraverso onde d’energia. La radiazione può avere diverse lunghezze d’onda e ciascuna di esse genera nel nostro cervello la sensazione di un diverso colore. Quando la luce bianca cade su un corpo, le onde elettromagnetiche possono essere assorbite o riflesse. Ci sono corpi che assorbono interamente tutte le lunghezze d’onda della luce e appaiono neri, altri riflettono solo in parte le lunghezze d’onda e appaiono grigi, altri le riflettono tutte interamente e appaiono bianchi. Ci sono poi corpi o sostanze, come i pigmenti, che assorbono solo alcune lunghezze d’onda e ne riflettono altre verso i nostri occhi, che noi percepiamo come colore. Dire che un corpo è rosso significa che quel corpo emette o riflette la luce rossa e assorbe le altre radiazioni. Un corpo nero non emette luce di nessun colore, mentre un corpo bianco emette luce di tutti i colori.
I sette colori dell’arcobaleno
La luce che ci proviene dal sole è bianca. Il bianco della luce ha un valore di completezza, di nulla mancante.
Il fisico inglese Newton (negli ultimi anni del ‘600), facendo passare un raggio luminoso attraverso un prisma di cristallo, ha dimostrato che la luce bianca è costituita da un fascio di luci colorate. Il raggio si divise, in pratica, nei sette colori dello spettro solare. Il fenomeno è lo stesso che potete osservare nell’arcobaleno, quando i raggi di luce solare sono scomposti da miliardi di goccioline di pioggia. La luce che passa attraverso le piccole gocce d’acqua, sospese nell’aria dopo la pioggia, si scompone nei sette colori dello spettro. Ogni colore ha una sua deviazione e per questo il fascio di luce bianca si scompone nei suoi sette colori dell’arcobaleno: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto.
I tre colori fondamentali
Molti colori si ottengono dalla mescolanza di altri. Ci sono però tre colori che non si possono ricavare in questo modo. Da essi, in pittura, derivano tutti gli altri colori e per questo sono stati chiamati colori primari (o fondamentali). I colori primari sono tre: giallo Cadmio, rosso Magenta, blu Cyan.
Mescolanze
Mescolando i tre colori fondamentali tra loro si possono ottenere infiniti altri colori. I colori secondari sono tre e si ottengono mescolando i primari due a due. Sono: il verde (giallo + blu), l’arancio (rosso + giallo), Il viola (rosso + blu). I colori terziari sono sei e si ottengono mescolando in parti uguali un secondario con un primario. Ad esempio, aggiungendo arancio al giallo potete ottenere un giallo arancio.
In figura riporto alcune gradazioni dei colori principali con il bianco e con il nero e tra loro.
Le combinazioni dei colori avvengono in due modi. Quando si sommano fasci di luci colorate, come su un palcoscenico, si ha una combinazione additiva. Quando si mescolano pigmenti colorati, come avviene con i colori a tempera, si ha una combinazione sottrativa.
Combinazione additiva
Newton osservò che lo spettro visibile della luce mostra tre bande di colori predominanti: il rosso, il verde, il blu, dalla cui somma si ottiene la luce bianca. Su questo principio è basato il tubo catodico del televisore e il metodo colore RGB (Red, Green, Blue) del computer.
Combinazione sottrativa
Dire che dall’insieme dei colori si generi il bianco, certamente, non sarà vero per i colori dei pastelli o dei tubetti a pasta d’olio, infatti, daranno il grigio. Il pittore usa, come colori primari, il rosso Magenta, il giallo cadmio, il blu cyan che, mescolati tra loro, generano tutti gli altri colori fino al grigio. Coloriamo, invece, un disco (cerchio di Newton) diviso in sette parti con i sette colori e facciamolo girare come una ruota, noteremo che i colori si fondono tra loro ed originano il bianco (sintesi additiva).
Per brevità tralasciamo la sintesi additiva, a favore di quella sottrattiva, in pratica, quella che funziona con i colori del pittore.Com’ è stato appena descritto, con la somma e la sottrazione dei tre colori principali si ottiene il bianco e il nero. Per questo motivo è giusto dire che il bianco e il nero non sono dei colori, ma dei toni: perché il bianco è il risultato della completezza e il nero della mancanza. Per questo vengono chiamati colori acromatici. Il bianco e il nero vengono percepiti come luce e buio e se mescolati con gli altri colori ne variano la luminosità, cioè la capacità di riflettere la luce.
Il tono è il grado di luminosità di un disegno. Diremo di tono alto se, nel disegno, prevalgono i bianchi e i grigi chiari; di tono basso se prevalgono i neri e i grigi scuri.
Tre colori secondari
I tre colori fondamentali o anche primari mescolati tra loro originano il nero (grigio scuro). Se li mescoliamo due a due otteniamo tre combinazioni: rosso + giallo = arancio
giallo + blu = verde
blu + rosso = viola
Si ottengono in questo modo i colori secondari: arancio, verde, viola.
I colori terziari
Se mescoliamo i colori secondari tra loro otterrete i colori terziari:
verde + arancione = verde muschio
verde + violetto = verde oliva
arancione + violetto = rosso bruno.
I colori complementari
Se mescoliamo il colore rosso con il giallo otteniamo l’arancio, in questa mescolanza è escluso il blu. L’arancio è quindi il colore complementare del blu. Per sapere qual è il complementare del colore primario giallo, bisogna mescolare gli altri due colori primari: il rosso e il blu; si otterrà il viola, il complementare del giallo.
E quindi:
l’arancio è il complementare del blu,
il verde è il complementare del rosso,
il viola è il complementare del giallo.
Ogni colore ha un suo indice di luminosità; il più luminoso è il giallo segue l’arancio, il rosso, ecc… mescolando due colori primari, per ogni proporzione, si ottiene sempre un colore puro; se alla formazione del colore partecipano tutti e tre i colori principali, il colore si dice impuro.
Dall’accostamento di un colore ed il suo complementare si ottiene un effetto di massimo contrasto: i due colori acquistano forza cromatica rafforzando a vicenda la luminosità di entrambi. Si dice che l’unione palpita, mentre se li mescoliamo l’unione riposa.
Due colori diversi e ravvicinati ci appariranno più o meno modificati per reciproca influenza, in pratica l’uno modificherà l’altro. Questo fenomeno ottico è detto contrasto simultaneo. Avvicinando colori similari, ad esempio, il giallo-verde e il verde-azzurro i colori appaiono indeboliti e smorti.
Osservando un colore e subito dopo un altro ci apparirà modificato, perché sarà influenzato dal primo e verrà a mescolarsi con il complementare del primo colore che permane sulla retina del nostro occhio; questo fenomeno ottico è detto contrasto successivo.
In definitiva un colore è relativo, perché si dimostrerà sempre diverso secondo i colori a cui è accostato.Ogni coppia di colori complementari ha in sé un colore poco luminoso ed uno molto luminoso. Il giallo, ad esempio, è più luminoso del viola, il rosso del verde e l’arancio del blu. L’effetto di contrasto e di complementarità è particolarmente evidente, se si pone un colore luminoso al centro del suo complementare meno luminoso.
I colori possono essere caldi, freddi e neutri per le sensazioni psicologiche che suggeriscono. Sono caldi i colori: giallo, rosso e i loro derivati; sono molto luminosi e sono chiamati così perché evocano il sole, il fuoco, l’incandescenza. Il rosso-arancio è il più caldo. I colori freddi sono quelli che tendono al blu; sono piuttosto pacati ed evocano l’acqua, la notte, il ghiaccio. Il verde-blu è il più freddo. I colori neutri sono: il nero, il bianco e tutti i grigi.I colori s’influenzano tra loro, un esempio da notare è quello delle scacchiere cromatiche dove lo stesso colore assume una diversità in base alla sua associazione. La predominanza di un colore determina lo spostamento cromatico dell’altro colore verso di sé; un rosso tra gialli, diventa rosso arancio. Così può succedere che la predominanza di colori freddi faccia passare in secondo piano la presenza di colori caldi e viceversa. I colori caldi sembrano avanzare verso chi guarda, quelli freddi sembrano arretrare.
Oggetto, spazio, ambiente
Molti sono gli elementi che determinano o influenzano il colore di un oggetto. In particolare il colore di un corpo è determinato dai seguenti fattori:
1) Il colore proprio del corpo
2) Il colore dell’ambiente circostante
I colori dei corpi vicini riflettono il proprio colore sull’oggetto che vogliamo dipingere. Pensate ad un oggetto bianco in una stanza dipinta con un colore vivace ad esempio con il rosso. Se osservate l’oggetto, avrà inevitabilmente delle sfumature o dei riflessi rossi o rosa (bianco + rosso). Evidentemente l’esempio è esasperato, ma lo stesso fenomeno succede in modo meno evidente con tutti i colori.
3) L’intensità della luce e di conseguenza l’ombra che si crea
L’intensità della luce ovviamente condiziona il colore del corpo. Sempre per fare un esempio evidente pensate allo stesso oggetto all’interno di una stanza ed all’esterno.
4) Il colore della luce
La luce di un neon, o la luce di una lampada (di colore diverso) o la luce del sole o di un faro colorato, influiscono sul colore del corpo illuminato.
5 ) L’atmosfera che si interpone tra il punto d’osservazione e l’oggetto
Lo stesso oggetto visto in lontananza, ha colori diversi di quello visto in primo piano. Pensate ai monti che si vedono in lontananza in un paesaggio, oppure agli alberi lontani, l’atmosfera interposta li fa vedere con colori sfocati e meno vivaci. Tenete in considerazione questo elemento, poiché è molto importante per dare senso di profondità ai vostri dipinti e sopratutto ai paesaggi.
Variazioni luministiche
Lo stesso colore sottoposto ad una fonte luminosa diversa, assume una tonalità diversa. Basta pensare ai colori di un paesaggio illuminati dalla luce del mattino o quella del tramonto.Qui accanto due dipinti che ritraggono lo stesso paesaggio in momenti diversi.
I colori nel primo tendono di più alla gamma dei colori freddi, mentre nel secondo sono influenzati dalla gamma dei colori caldi per effetto del colore del sole nel tramonto. Ovviamente è solo un esempio, la casistica è molto vasta, anche un interno o una natura morta vengono condizionati dal tipo di luce che li illumina. Sia nel caso che sia artificiale, che nel caso che filtri dall’esterno.
Fonti:
Wikipedia
http://www.137infiniti.eu/corso_pittura/corso_pittura_olio_teoria_colore.php
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