Antonio De Lisa- Prove tecniche di Utopia (sinossi)
PERSONAGGI
Caronna, capo-comico della Compagnia Caronna, Dottor Sciacquone, direttore del Teatro Scalera, Segretaria del Dottor Sciacquone, Pulcinella, attore della Compagnia Caronna, Colombina, attrice della Compagnia Caronna, Giangurgolo, attore della Compagnia Caronna, Cucibocca, anche Scenografo, Secondo cucibocca, Masca, attrice della Compagnia Caronna, Fitna, attrice della Compagnia Caronna, Vilna, attrice della Compagnia Caronna, Tommaso Senno, regista teatrale, anche Inserviente, Fattorino, anche Poliziotto.
SINOSSI
La “Compagnia teatrale Caronna”, costituita da un gruppo di maschere, decide di inscenare il romanzo filosofico di Thomas Moore, intitolato ”Utopia”, col proposito di raccontare le vicende dell’isola che pare essere il loro paese di origine.
Alcune delle maschere scelte sono proprie della tradizione carnevalesca meridionale come il calabrese Giangurgolo o i lucani Cucibocca di Montescaglioso, altre fanno parte della Commedia dell’Arte, come Pulcinella e Colombina. Idealmente si immagina che queste maschere, guidate da un capocomico, rappresentino la città di Utopia e ne vogliano dare una rappresentazione scenica. Gli attori della compagnia di Caronna recitano con le maschere nella realtà quotidiana e se le tolgono quando dovrebbero mettersele, cioè nella realizzazione scenica dell’isola di Utopia.
La Compagnia propone lo spettacolo al Teatro Scalera, diretto dal Dottor Sciacquone. Fin dalle prime fasi di realizzazione gli attori guidati dal capocomico Caronna si trovano a doversi scontrare proprio con la realtà che vogliono rifuggire nel loro spettacolo: contrasti ideologici, mancanza di fondi, difficili rapporti con le autorità, tutti motivi che si sintetizzano nella figura del produttore-impresario, Dottor Sciacquone.
Il contrasto tra l’utopia e la realtà, tra l’armonia della società perfetta e i fatti di cronaca tragicomici che si leggono sui giornali, mettono in luce l’irrealizzabilità del progetto della Compagnia. A questo punto interviene un regista senza scrupoli, Tommaso Senno, che propone al produttore-impresario uno spettacolo tutto sangue e violenza intitolato “Krokodil”, dal nome di una pesante droga che spopola in Russia.
In un primo momento Il Dottor Sciacquone è allettato dal possibile scandalo sollevato dalla compagnia delle maschere (“E’ proibito parlare di Utopia nella società d’oggi”), ma l’intervento della Questura pone fine all’iniziativa.
Le maschere, deluse da un mondo in cui non si riconoscono e cariche di nostalgia per il loro paese natale, decidono di abbandonare il progetto, che rimane una lontana “utopia”.
La commedia affronta, con toni volutamente leggeri e a tratti divertenti, una tematica generale che riguarda il rapporto tra realtà e ideale.
Alla fine il Dottor Sciacquone decide di mettere in scena “Krokodil” di Tommaso Senno. Vince lo spettacolo di sangue e violenza.
Sinossi delle opere teatrali
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