Rapide battute sul ruolo dell’attore nel teatro e nel cinema
Dopo uno spettacolo teatrale nasce una piccola discussione sul ruolo dell’attore nel teatro e nel cinema. La discussione nasce da una circostanza particolare, da un interevento del regista Antonio Calenda che, prima dello spettacolo, ha affermato la centralità del “logos” nell’esperienza teatrale. Ha usato la parola greca “logos” che si significa linguaggio (ma anche altre cose). Nel teatro -come in filosofia- è centrale il linguaggio.
Alcuni dei partecipanti alla discussione sostengono che non è ncessariamente così. Da parte mia, faccio l’esempio del cinema: per un attore di cinema è importante la fisicità, la sua presenza scenica, non la parola, tant’è che molte volte viene doppiato. E’ il divo per definizione, un’immagine della bellezza, che non ha bisogno di logos. Nel cinema il volto di un attore o di un’attrice lo vedi ingrandito decine di volte sullo schermo, In teatro un attore lo vedi da lontano, è la sua voce che arriva. Il mezzo tecnico, la cinepresa, ha travolto e stravolto il ruolo dell’attore nella rappresentazione scenia. Con la ripresa “abbellita”, la rappresentazione diventa spettacolo. Non c’è più spazio per la risonanza delle parole, lo scavo che esse producono sulla coscienza. Nel teatro antico gli attori recitavano con le maschere, non si vedeva il volto, erano gli emissari di uno spazio acustico significativo – dotato di senso- non soltante significante.

Eleonora Duse
Qualcun altro ribatte citando l’esperienza dei cosiddetti “mattatori” in teatro, come Eleonora Duse o più vicino a noi un Vittorio Gasman, un Giorgio Albertazzi, dotati di una fisicità prorompente. Bisogna rispondere e qualcuno centra l’obiettivo. In quel caso è la fisicità che esalta la parola, non il contrario. Nessuno nega che il teatro sia fisicità, per esempio un personaggio di Checov “parla” semplicemente alzandosi da un poltrona. La prossemica in teatro esalta la dimensione linguistica. E’ una fisicità al servizio dell’azione scenica e dei sensi nascosti che l’autore intende ricavare dal testo.
Per una più approfondita discussione sul teatro d’oggi vedi:
Antonio De Lisa- Note sul teatro d’oggi Alcune riflessioni e qualche polemica
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