Bilancio delle Lezioni di musica Rock Pop e Jazz con il Lost Orpheus Ensemble

Locandina generale ultima

Bilancio delle  Lezioni di musica Rock, Pop e Jazz con il Lost Orpheus Ensemble

Si può insegnare la musica pop? E’ la curiosa domanda che si sono posti i membri del Lost Orpheus Ensemble e la risposta è stata positiva, soprattutto dopo aver visto in azione i critici Castaldo e Assante parlare di musica rock nell’Auditorium di Roma. E allora il gruppo ci ha provato a Potenza, in ben quattro appuntamenti tra maggio e giugno, presso la Cappella dei Celestini, messa gentilmente a disposizione da parte del Comune di Potenza. La formazione ha proposto una serie di analisi sulla musica di questo e del precedente secolo, a partire dal primo appuntamento, chiamato “Le radici blues dell’utopia” in cui l’Ensemble ha suonato cover di pezzi famosi e indicativi dell’argomento scelto. Nella prima lezione, tenutasi il 9 maggio, si è parlato, infatti, di blues del Delta e blues elettrico di Chicago, ma gli appassionati hanno apprezzato di sicuro anche il discorso sul blues contemporaneo, quello di Joe Bonamassa, John Meyer, Chris Rea. Ci si è spinti poi ad analizzare il passaggio dal blues al jazz. Il panorama affrontato era piuttosto vasto, ma si è cercato di inquadrarlo in precise linee e filoni di ricerca, con l’ausilio di esemplificazioni alla tastiera. Sono stati proiettati anche dei video, per dare la sensazione concreta di cosa sia un concerto blues, con video dal vivo di concerti del grande bluesman B.B. King.

Il discorso è proseguito con il secondo incontro, tenutosi sabato 21 maggio, sempre a Palazzo Loffredo, che ha avuto come tema “Origini e sviluppi del rock’n’roll: da Elvis ai Rolling Stones”. Il percorso tematico del secondo incontro si è incentrato su musiche e canzoni di Chuck Berry, Jerry Lee Lewis, Bo Diddley, Elvis Presley, Little Richard. Si è discusso del passaggio dal rock al beat, quando il rock si afferma in Inghilterra, con i Rolling Stones, i Beatles, gli Yardbird, gli Animals. Anche qui sono stati proposti dei video, per illustrare anche il modo in cui i cantanti e i musicisti rock si muovevano sulla scena e per sottolineare l’uso spregiudicato del corpo in scena in questo genere di musica. L’ultimo argomento in questione ha riguardato i ponti che il rock stabilisce con la musica successiva, come l’estensione operistica operata dal gruppo inglese The Who con l’opera rock “Tommy” e con le sperimentazioni avanguardistiche di Frank Zappa.

La terza lezione, del 4 giugno, era dedicata al Progressive degli anni ’70, dagli anni della rivoluzione e di Woodstock fino all’avvento del Punk. Anche in questo caso il gruppo ha dato uno sguardo panoramico ai diversi generi di quegli anni, dalla psichedelia di “White Rabbit” dei Jefferson Airplans fino alle sperimentazioni progressive dei Genesis e King Krimson, senza dimenticare una figura di straordinaria importanza quale Jimi Hendrix, pietra miliare di quegli anni. Nel discorso non potevano naturalmente mancare le sperimentazioni dei Pink Floyd, rivisti anche in video nel magnifico concerto tenutosi a Pompei.

Il titolo della quarta e ultima lezione, del 18 giugno, era “L’urlo e il furore. Indie, post-punk e hardcore”. Correva l’anno 1977 quando sulla scena della musica pop fanno irruzione i Sex pistols, seguiti a ruota dai Clash. Da quel momento niente più sarà come prima, è il nato il punk, che sembra più una forma di rumore che di musica. La comparsa di questi gruppi segna una rottura con le forme della musica rock precedente. Non passa un decennio che si profila all’orizzonte un’altra novità: la musica grunge,  di cui i Nirvana saranno gli alfieri. All’apparire del nuovo secolo metal e hardcore animeranno la scena musicale di tutto il mondo. Una novità dopo l’altra. Questo  il percorso della quarta lezione di musica rock.

Il percorso tematico del quarto incontro si è infatti incentrato su musiche e canzoni dei Nirvana, di Alice in chains, dei Radiohead e dei Verdena, come esempio dell’indie italiano, discutendo della frammentazione in mille rivoli della musica che va sotto il nome di “rock” e del suo superamento in una prospettiva decisamente post-rock.

Ogni serata si è conclusa con un inedito dei Lost Orpheus Ensemble, cercando di scegliere tra i pezzi in repertorio quelli che più rispettassero gli argomenti trattati. Si è passati infatti dalle atmosfere blues di “Cilentum Blues” al più melodico “Orizzonte Sotterraneo”, fino ad arrivare al raggae di “Due Derive” e all’urlo di “Simil-Rave”.

Come si vede, c’è stata materia abbondante, per appassionati e curiosi. L’Ensemble è formato da Daniela Moles, voce, Antonio De Lisa, sax, Francesco Laguardia, chitarra elettrica,  Martin Picerni, basso, Noemi Franco, tastiere, Jacopo Colangelo, percussioni.Lezioni rock due

Il saluto del Sindaco di Potenza, Ing. De Luca

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