Musiche del duo De Lisa-Franco
al Festival della Scrittura delle Donne del Mediterraneo
Lo Zonta Club Potenza ha programmato per l’anno sociale 2015/16 il Festival della Scrittura delle Donne del Mediterraneo – Donne, bambine e bambini da sponda a sponda -, nell’obiettivo di approfondire le radici comuni della cultura del Mediterraneo, cominciando dalla letteratura, sua espressione primaria, attraverso la quale veicolare, nel contempo, problematiche sociali di grande rilievo e attualità, che, secondo i principi dello Zonta Club International, coinvolgono donne, bambine e bambini.
Il Festival, favorendo l’incontro con scrittrici protagoniste e testimoni e con i loro testi, intende sensibilizzare la cittadinanza all’approfondimento di tali temi.Il primo incontro del Festival della Scrittura delle Donne del Mediterraneo – Donne, bambine e bambini da sponda a sponda – si tiene il 27 novembre alle ore 17.30, nella Libreria “Senzanome”, in via 2 Torri, 36, a Potenza, ed è dedicato alle bambine e ai bambini soldato, tematica di cui parlerà Silvana Arbia, Magistrato internazionale, Presidente onoraria della Fondazione “Silvana Arbia” in favore delle bambine e dei bambini soldato, insieme alla Presidente dello Zonta club Potenza, Dina Russiello, e a rappresentanti del mondo universitario e istituzionale lucano, tra i quali l’assessore alla cultura del Comune di Potenza, Annalisa Percoco, per il Sindaco Dario De Luca, Giovanna Iacovone, Senato Accademico UniBas, Licia Viggiani, Gruppo di lavoro CUG UniBas, Cinzia Marroccoli, Telefono Donna, Mario Polese, Consigliere Regione Basilicata, cui sono affidate le conclusioni.
Saranno letti passi tratti da “La libraia di Marrakesh”, ed. Mesogea, di Jamila Hassoune, libraia e scrittrice marocchina, e da “Le sette vite di Luca”, ed. Mondadori Junior, di Joumana Haddad, giornalista, scrittrice, poeta e traduttrice libanese, e testi originali con musiche del duo De Lisa – Franco, sassofono e pianoforte, Lost Orpheus Ensemble e letture di Alessandra Sacco e Valentina Milone.
BAMBINI SOLDATO
Se trecentomila vi sembran poco
considerate che sono minori
e se per i capi è altissima la posta,
per i bambini soldato sembra un gioco.
Oggi un bambino di 10 anni può usare
un AK-47 come un adulto,
visto che è un’arma automatica e leggera
e come un adulto sparare e ammazzare.
Più docili all’indottrinamento,
i ragazzi non chiedono compenso
e più facilmente di un adulto
scivolano in un gioco violento.
Affrontano il pericolo con incoscienza
totale, attraversando campi minati
o intrufolandosi nei territori nemici
con la spavalderia dell’adolescenza.
Ma gioco non è, se e quando tornano a casa,
malati, depressi, imbottiti di farmaci,
con ricordi atroci e micidiali incubi.
Dell’infanzia hanno fatto tabula rasa.
Antonio De Lisa

Noemi Franco, Valentina Milone, Alessandra Sacco
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