Antonio De Lisa – Il cuore di Isabella
SCENA PRIMA
Sugli scogli che affiorano pigri
tenero è il sussurro del vento
per onde che fremono cantilenanti
nella scia della barca che solca
la notte.
Nel mare una distesa di silenzio
complice delle ombre sulla costa
in un manto che nasconde le anse
come una coperta di affanni.
Il viaggio notturno cerca
l’orizzonte
e la sua concava malinconia
nella brezza ondivaga e mutevole
delle sue diecimila direzioni.
Avete sentito, dei bei versi usciti dall’ingegno di Don Diego Sandoval de Castro?
Il mio cuore va in pezzi
Amor lunga stagion hebbe ardimento
Ogni vista sprezzar, ch’agli occhi piace;
Che ne sostiene in debole e fallace
Sperar, volge in tormento.
Quel cruccio che ti viene
improvviso è come
una striatura di bianco
in un cielo dalla virtuosistica
nettezza; una stonatura
a bassa voce, ma che pulsa
persistente, una ferita nel cielo,
tra vampate di caldo
stordente. Indeciso
se prestarvi ascolto
o immergersi nelle calde
acque dell’abbandono
provi l’uno e l’altro,
ma il ronzio rimane
come un flutto ribelle
alla stasi delle ore.
Il caldo si comporta
con i pensieri e le parole
come con i suoni.
Velocizza le emozioni.
UNO SGUARDO
Uno sguardo dall’ermeneutica
ambigua e sfuggente
trasforma la luce in una tenebra
accecante. Il significato
compensatorio di questi segni
mi sfugge, anche se non mi allarma,
come nella quieta familiarità
di un fraterno arcano.
UN REGALO
Quel dono che ho accolto
da mani inaspettate,
ammiccante e leggero,
sembra alluda a quel dono
sempre atteso e mai dato.
E a rimirarlo passo
la giornata – ogni piega
la fitta di un ricordo,
ogni minuto l’eco discreta
del passato. Lo slaccio
è lento come quel gesto tante
volte o forse mai arrischiato.
Ne accolgo dopo un tempo
che appare interminabile
(ed è forse solo un lampo)
il segreto celato.
ISABELLA
Or, rivolta la mente a la Reina
del ciel, con vera altissima umiltade,
per le solinghe strade
senza intrico mortale l’alma camina
già verso il suo riposo,
ch’ad altra parte il pensier non inchina,
fuggendo il triste secol sì noioso,
lieta e contenta in questo bosco ombroso.
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