Una colla (o adesivo) è una sostanza capace di far aderire in maniera permanente una superficie ad un’altra, anche composte da materiali diversi. Può essere di origine naturale o sintetica. Il termine indica inoltre una sostanza glutinosa animale con forte potere adesivo.
Storicamente veniva ricavata da tessuti animali come ossa, pellame e pesce oppure dal tessuto connettivo. Tra le colle di origine animale si possono ricordare le colle alla gelatina e colle di caseina. Tra le colle di origine vegetale si possono ricordare invece la colla di farina a base di amido, usata per lo più per incollare vari tipi di carta, e la gomma arabica. Oggi, però, la produzione prevalente riguarda le colle non organiche ed alcune sostanze moderne sono estremamente adesive e sempre più importanti nell’industria.
Un esempio di colle sintetiche sono i cianoacrilati; gli adesivi a base di cianoacrilato a volte sono conosciuti come “adesivi istantanei”. La sigla “CA” è usata abbastanza comunemente per i gradi industriali. Altri esempi di colle sintetiche sono la colla vinilica, la colla siliconica, la colla epossidica, la colla ureica, la colla poliuretanica (colla PUR),la colla neoprenica e la colla rossa, la colla a solvente detta anche a contatto.
Esistono numerosi tipi di colla come materiale fondamentale e caratterizzante di materiali autoadesivi come i nastri adesivi, le etichette autoadesive, gli adesivi di varia natura (ad esempio le figurine, gli adesivi per automobili) e innumerevoli applicazioni industriali business to business. A seconda delle applicazioni e delle tecniche di spalmatura si possono distinguere:
- Adesivi acrilici ad acqua
- Adesivi acrilici in solvente
- Adesivi hot melt (colla a caldo)
In genere questi tipi di materiali richiedono un supporto da cui il frontale adesivo possa essere rimosso (in fase di processo e/o in fase di applicazione finale). In genere si utilizzano a questo scopo carte siliconate o film siliconati (in inglese release liners).
Colla vinilica
La colla vinilica è uno dei collanti più utilizzati nel settore del legno e del mobile. È spesso nota anche sotto il nome commerciale di Vinavil o come colla bianca da falegname.
Si tratta di una dispersione di resine polivinil acetato (PVAc) in base acquosa pur esistendo anche collanti PVAc a base di solventi. Ha l’aspetto di un liquido bianco latte e un odore non particolarmente penetrante o fastidioso, caratteristico, leggermente acidulo.
È considerata una colla poco costosa e non pericolosa per l’uomo.
Penetra molto a fondo nelle fibre del legno dando incollaggi solitamente molto buoni e addirittura più resistenti del pezzo integro del legno stesso. Può essere usata anche per l’incollaggio di carta e pelle ma asciugando per eliminazione dell’acqua necessita in ogni caso che almeno una delle due superfici sia porosa e assorbente.
Il collante indurito forma una pelle soffice, trasparente ed elastica. La colla vinilica fresca può essere diluita in acqua tiepida.
In presenza di acqua o umidità, la colla anche indurita tende a ravvenire ritornando soffice ma non sciogliendosi. Esistono tuttavia delle particolari resine da aggiungere prima dell’incollaggio che permettono di ottenere incollaggi anche resistenti all’acqua.
Attorno ai 180 gradi la colla pur in assenza di acqua ravviene tornando completamente liquida come una qualsiasi resina termoplastica. È da evitare lo stoccaggio in ambienti troppo freddi (sotto zero) in quanto l’acqua potrebbe dissociarsi dalla miscela decantando e calcificando il prodotto.
La scarsa resistenza alle alte temperature e la consistenza gommosa della colla indurita rende difficilmente levigabile o carteggiabile una superficie trattata con tale colla.
Viene usata ampiamente sia nell’incollaggio di listelli di legno per la produzione di pannelli listellari, sedie, telai sia come collante per placcare pannelli in truciolato e MDF con carte, pvc o laminati decorativi. Dato che per ottenere un incollaggio valido la parte acquosa deve evaporare completamente o essere assorbita dal pezzo da incollare i pezzi vengono solitamente posti in pressa o sotto morsa. Viene considerato quindi un collante piuttosto lento e quindi inadatto all’incollaggio di bordi con macchine bordatrici automatiche per le quali si usano solitamente collanti hotmelt di tipo EVA o PUR che fanno presa in pochissimi secondi. Un altro aspetto negativo di tale collante è che non sempre è adatto alla placcatura di pannelli con carte decorative molto sottili infatti le scaglie di legno tipiche dei pannelli in truciolato bagnate possono gonfiarsi rendendo la superficie più ruvida (in gergo il pannello “alza il pelo”) e dando al pannello così nobilitato un aspetto a buccia d’arancia.
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