Stefano Malsiti ha indagato a fondo e a questa tematica oggi dedicheremo la nostra puntata, sta dicendo la presentatrice di Today Tv (TT), una tv satellitare tematica dedicata alla vita d’oggi.
Stiamo parlando dell’esposizione ai giochi estremi.
Ci sono quelli che saltano da un balcone (balconing), e persino quelli che provocano il soffocamento con un sacchetto fino ad arrivare al limite tra vita e morte per poi “resuscitare” (choking game).
Secondo questo giornalista, Stefano Malsiti, sembra che in questi ultimi tempi vada sempre più affermandosi la pratica di mode, hobby e giochi “oltre ogni limite”, praticati da certi gruppi di ragazzi che non sanno più come distrarsi ed eccitarsi. Il “popolo della notte” (definizione del giornalista) : giovani e giovanissimi che manifestano una “voglia di estremo”, un bisogno di cercare “l’eccesso e il pericolo”. “I giovani dall’abbigliamento trasgressivo, della pittura sui muri, dei videogiochi violenti, dei film sanguinari, degli sport mortali, delle violenze di massa, delle corse spericolate in auto e poi quelli del satanismo, degli attentati o suicidi collettivi programmati via Internet”. Il piacere perverso di misurarsi con il rischio, con l’assurdo e l’eccesso, esperienze traumatiche, per sé e per gli altri. Secondo Stefano Malsiti l’industria del divertimento e i mass-media fanno il possibile per promuovere e propagandare questi eccessi, seppur indirettamente.
Lo svenimento per soffocamento per raggiungere uno stato di euforia si chiama Choking game (Space monkey). La pratica consiste nel bloccare per alcuni secondi l’afflusso di ossigeno al cervello esercitando una pressione sulla carotide, praticando un ‘finto strangolamento’. L’ipossia che deriva dall’azione di soffocamento provoca una temporanea perdita dei sensi, un blackout appunto, cui fa seguito uno stato di stordimento e benessere.
Lo chiamano “Space monkey” e “choking game”, ma di giocoso e goliardico ha ben poco. È la nuova pratica in voga tra gli adolescenti americani per “sballarsi” senza fare uso di droghe, anche se le sue conseguenze possono essere altrettanto pericolose. Si tratta di un “finto strangolamento”, che attraverso una pressione sulla carotide blocca l’afflusso di ossigeno al cervello, causando una temporanea perdita dei sensi e – al risveglio – una piacevole euforia.
Secondo gli esperti, però, potrebbe causare danni irreversibili al cervello (soprattutto a quello dei giovanissimi, ancora in via di sviluppo) e, in alcuni casi, addirittura porta alla morte. Si calcola, infatti, che dal 1995 (anno in cui avvenne il primo decesso) al 2007, le probabili morti siano state 82 e abbiano riguardato ragazzini con una media di poco più di 13 anni.
Se in passato il “choking game” era inteso soprattutto come pratica sessuale o autoerotica, associata alla masturbazione (ne morì l’ultimo principe di Condè-Borbone, Luigi Enrico Giuseppe, così come il protagonista di “Kill Bill”, David Carradine, trovato impiccato nella sua stanza d’hotel Thailandia, con una corda intorno al collo e ai genitali), per i teen-ager americani sarebbe invece «la “droga” dei bravi ragazzi», una trasgressione innocua, però, soltanto all’apparenza.
Il Batmanning è l’ultima moda ispirata alle posizioni più strane e a uno dei super eroi più amati dai giovani, ovvero Batman. Questa volta la posizione è quella dell’uomo-pipistrello, ovvero appeso per i piedi e a testa in giù. I rischi del batmanning sono purtroppo ben più elevati del semplice sangue alla testa.
Questa moda non si è diffusa come altre del genere, in quanto richiede quel minimo di creatività e collaborazione tra persone che pare mancare totalmente ai praticanti di giochi più incauti. Horsemanning. In pratica si tratta di farsi fotografare in posizioni in cui sembri di essere decapitati, in particolare con la testa e il corpo visibilmente separati. Ovviamente occorre che le persone fotografate siano due (una mostra il corpo, l’altra solo la testa) e che le posizioni e scene siano studiate in modo da dare questo tipo di illusione.
L’owling è uno dei più recenti giochi nati in Rete: da “owl”, gufo in inglese, i suoi adepti si fanno immortalare accovacciati nei luoghi più bizzarri nella posizione del gufo: sul frigorifero, la scrivania dell’ufficio o il tavolo della cucina. Il pericolo deriva proprio dalla scelta del dove.
Il planking consiste nel farsi fotografare sdraiati in situazioni o luoghi insoliti. Ciò che potrebbe sembrare una moda innocua invece ha mietuto vittime e ha causato il licenziamento di più persone. La moda si è diffusa alla velocità della luce tramite i social network e purtroppo ha causato così tanti danni a cose e persone che in diversi Paesi la polizia stessa è intervenuta ad arrestare i più incauti.
In Europa l’eyeballing è noto da tempo ed è diffusissimo su internet. A Campo dei Fiori a Roma ne sono stati già segnalati alcuni casi. Nato tra i giovani dei college inglesi si è prontamente diffuso in America: il tam tam sul web è stato inarrestabile, su Youtube attualmente ci sono almeno 700 video con ragazzi che si versano vodka sugli occhi e urlano in preda a un bruciore fortissimo. Uno sballo? Forse. Una moda stupida? Sicuramente. Chi ha provato ad analizzare questo trend spiega che le ragioni per cui i ragazzi che “bevono” vodka con gli occhi lo fanno perché credono che sia il metodo molto più veloce per ubriacarsi, ritenendo che attraverso il bulbo oculare l’alcol arrivi direttamente nel sangue. I medici condannano senza appello questa pratica: “E’ come buttarsi candeggina negli occhi” dicono gli studiosi inglesi. Danni alla vista, bruciore e lesioni alla cornea le conseguenze più normali, lacrimazione, rossore, impossibilità di aprire gli occhi, dipende dalla quantità di vodka. In compenso lo sballo sarebbe come riferito dai medici: “un effetto locale sulle pupille, quindi di forte irritazione ma provoca una distorsione sulle immagini: uno sballo sia visivo che organico. In alcuni casi si può svenire”.
Il ‘binge drinking’ è uno dei comportamenti giovanili di maggiore diffusione e di maggiore pericolo: si tratta di bere almeno 5 alcolici in meno di 2 ore e senza mangiare nulla. Questo fenomeno, proveniente dal nord Europa, negli ultimi 10 anni si è diffuso in Italia, coinvolgendo in modo massiccio il nostro mondo giovanile.
“Secondo il rapporto Espad, condotto dall’Istituto di fisiologia clinica del consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Pisa, lo praticano 800mila studenti tra i 15 e i 19 anni d’età”, ha spiegato dottamente Stefano Malsiti.
Il balconing è un fenomeno noto già da alcuni anni a Ibiza e Maiorca, ma esploso durante l’estate 2010. Giovani che dopo una notte a base di alcol e droga si lanciano dai balconi dei loro alberghi per cercare di tuffarsi direttamente nella piscina o di saltare sulla terrazza di un’altra stanza. Spesso il salto finisce male, i giovani si schiantano e muoiono.
Ispirato a tutte le mode precedenti, il plumbking è un planking di solito verticale direttamente sulla tazza del bagno. In questo modo si è a testa in giù come nel batmanning, e come nell’horsemanning la testa non è visibile. Probabilmente è possibile fare anche un po’ di eyeballing tirando la catena…
Balconing, planking o eyeballing, i nuovi “sballi” dei giovani si diffondono alla velocità della luce in tutto il mondo e inesorabilmente mietono vittime tra i più sconsiderati. Dall’alcol negli occhi, o in dosi da elefante, alle arrampicate e salti pericolosi, pare che i teenager della web generation si annoino così tanto da non temere le peggiori conseguenze per la propria vita.
Antonio De Lisa
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