Jennifer Egan- Guardami, minimum fax, Roma 2012
In principio, quando ti ritrovi a soppesare le 558 pagine di questo libro, magari ti chiedi: perché dovrei leggere un altro romanzo americano? Poi cominci a leggere e scopri la trama del solito romanzo americano: la contrapposizione tra metropoli e provincia, il sogno del successo, la lenta caduta delle speranze. Ma poi rifletti: perché riesco a leggere questa roba con divertimento e piacere? Vuol dire che è scritta bene. Già. Poi il romanzo fa uno scatto in avanti, addentrandosi nella storia e nella cronaca del misterioso presente ed aumenta l’interesse. Maestria nella costruzione dei personaggi, scrittura attenta ai ritmi, perfetta centratura del tema dominante: l’ambiguità dell’identità. Jennifer Egan merita i numerosi elogi che le sono stati tributati.
L’unica cosa che si può “rimproverare” a Jennifer Egan è che nel suo romanzo ci ha messo troppa roba. Per me, figurarsi! Più ce n’è, meglio è. Ma ogni tanto si sente la fatica. Sempre risolta bene, sia chiaro, ma si sente. Il tema dell’ossessione dello sguardo a tratti diventa il ritratto della nostra epoca. Ma in fondo la corda più vibrante della Egan è quella della disperazione femminile. La caduta. L’abisso. Lì non teme rivali.
Il fatto che Jennifer Egan abbia intuito con 10 anni di anticipo l’avvento dei social network è un’altra conferma che la realtà imita la letteratura. Nel romanzo “Guardami” si entra in un modo e si esce in un altro. Rapito.
A.DeL.
LA TRAMA
La trama tentacolare del romanzo di Jennifer Egan coinvolge due personaggi di nome Charlotte: la prima è una modella trentenne di New York orribilmente ferita in un incidente d’auto che tenta, in una tragicommedia picaresca, di ricostruire il suo viso e la sua vita; l’altra è un’adolescente ribelle che vive in una piccola cittadina, allevata dallo zio, un eccentrico professore di nome Moose.
Moose è ossessionato dalla trasformazione della sua città natale nell’Illinois, che era uno storico centro industriale e ora è una terra desolata di centri commerciali e parcheggi. È un microcosmo del passaggio epocale da un’era in cui le persone fabbricavano le cose all’età postmoderna degli ipermercati. Guardami accosta sapientemente questo processo in cui “tutto ciò che è solido si dissolve nell’aria”, per parafrasare Marx, all’analoga trasformazione che avviene nella vita dell’altra Charlotte.
Rendendosi conto che un ritorno alla sua carriera di modella è impossibile, Charlotte è corteggiata da una startup, Ordinary People™, che acquista l’accesso 24 ore su 24 alla vita delle persone attraverso la webcam. Se pensavate che il vecchio mondo della cronaca rosa fatto di servizi fotografici delle celebrità e riviste di gossip fosse vacuo, questo romanzo mostra che la mercificazione della vita umana in rete è molto peggio. Il modo in cui internet sembra offrire autenticità ci rende ciechi al mondo inconsistente e sradicato che sta rapidamente creando.
Eliane Glaser, The Independent
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